PERUGIA -  In ordine agli articoli comparsi ieri e oggi sulla stampa, circa le autorizzazioni all’occupazione di suolo pubblico da parte di pubblici esercizi nel centro storico di Assisi ed alla applicazione della relativa tassa,  l’Amministrazione Comunale rileva che le notizie in essi contenute sono non corrette e non corrispondenti a quanto previsto dalla legge. 

Nel rispetto della corretta informazione e per dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini, è necessario precisare in primis che la  tassa per l’occupazione del suolo pubblico, Tosap, è una tassa dovuta sulla base di una legge statale, il D.Lgs.n.507/1993, da coloro che occupano aree che  appartengono  al demanio o al patrimonio indisponibile degli enti locali, come strade, corsi, piazze, aree private gravate da servitù di pubblico passaggio. Il Comune di Assisi, quindi, come tutti gli altri enti locali,  sulla base di quanto stabilito dalla legge nazionale, ha approvato le  tariffe TOSAP, nel rispetto degli importi  minimi e massimi che la norma individua per i comuni di fascia demografica a cui appartiene Assisi (distinte per categoria di importanza dei luoghi che vengono occupati e per  tipologie di occupazione che vengono poste in essere,  fissando nel regolamento anche tutte le riduzioni che la legge nazionale consente agli enti di applicare). La Tassa è dovuta sulla base della concessione o autorizzazione all’occupazione ed è la legge statale che distingue le occupazioni permanenti, aventi durata ninferiore all’anno, da quelle temporanee, aventi durata inferiore all’anno, ed è sempre la legge che prevede diverse tariffe e diversi metodi di calcolo. 

Pertanto non corrisponde a verità l’affermazione che è "a causa del Regolamento comunale per l’applicazione della Tosap che, passando da una concessione permanente ad una temporanea, si produce  un aumento della tassa da versare per detta occupazione." La differente misura della tassa da pagare non è assolutamente ascrivibile  alle tariffe fissate dal Comune ed al suo regolamento, ma piuttosto alla diversa natura dell’occupazione e quindi del tributo da versare,  che la legge nazionale ha stabilito e fissato e dalla quale l’Ente non può discostarsi.

Anche sulle cifre pubblicate  occorre fare importanti e sostanziali rettifiche, precisando innanzitutto che i calcoli effettuati e pubblicizzati dal presidente di Confcommercio Assisi Di Santi sono errati! Infatti nel caso di pubblici esercizi che,  negli spazi a cui si riferisce l’occupazione di suolo pubblico, svolgono la loro attività di commercio,  la tariffa della Tosap temporanea da applicare, ipotizzando la durata della concessione in gg. 245 - come da indicazioni della Sovrintendenza -  in Piazza del Comune (che appartiene alla I categoria), adottando tutte le riduzioni previste nella legge e nel regolamento, sarebbe pari ad € 0,4070 a mq al giorno.

Da ciò discende che per un’occupazione di 100 mq in Piazza del Comune la Tosap temporanea da versare, per una concessione di durata pari a 245 giorni, è di  € 9.972 in luogo dei circa €3.000 pagati per concessioni permanenti (vietate dalle istituzioni superiori) che sono ben lontani dai € 28.000 paventati erroneamente da Di Santi.

Peraltro tutte le occupazioni nel centro storico di Assisi sono di superficie di gran lunga inferiore a 100 metri, risultando la massima superficie concessa pari a 55 mq, quindi gli importi di cui sopra sono dimezzati.

Inoltre proprio il Comune di Assisi si è fatto promotore, nel corso dell'incontro dello scorso 27 febbraio con la Soprintendenza, dell'istanza dei commercianti per avere concessioni permanenti, istanza non accolta in quanto non previsto dalla normativa nazionale.

Risulta del tutto ingiustificata e infondata l'affermazione "I bar di piazza con i tavolini non potranno mettere ombrelloni, il che significa che non potranno fare somministrazione esterna di bevande": la Soprintendenza ha dato indicazioni (peraltro solo in termini di colore!) per una tipologia di ombrelloni in linea con la doverosa tutela del decoro di luoghi e monumenti di importanza mondiale, e l'Amministrazione Comunale si è fatta carico di interloquire con gli esercenti per trovare la soluzione più esteticamente valida e meno onerosa possibile, che non esclude la riapposizione degli stessi ombrelloni utilizzati fino a pochi mesi fa!

"Mentre l'amministrazione comunale sta facendo di tutto per combattere i danni indiretti del sisma" ha dichiarato il Sindaco Stefania Proietti "dal coinvolgimento dei media nazionali per una corretta informazione alle costanti sollecitazioni alle più alte cariche dello Stato e alla Commissione parlamentare che sta portando avanti gli emendamenti per il riconoscimento dei danni indiretti (che andranno in votazione mercoledì prossimo), c'è chi, invece di pensare all'interesse dei commercianti e dei lavoratori, contribuisce a fomentare paure ingiustificate per le attività commerciali già tanto provate. Stiamo attraversando il periodo più buio dal 1997, con il rischio altissimo che il nostro tessuto socio-economico crolli senza che la Città abbia riportato danni. Questo è il momento dell'unione che fa la forza, per questo non daremo adito a sterili polemiche. Ci corre l'obbligo tuttavia di ricordare al presidente Di Santi che, prima di veicolare informazioni e numeri sbagliati ai media, dovrebbe confrontarsi con l'Amministrazione, che come noto è a disposizione 24 ore su 24 per i propri cittadini."

 

"Per quanto riguarda le notizie apparse a mezzo stampa in merito a una querela avente ad oggetto proprio il suolo pubblico - ha concluso il Sindaco - l'Amministrazione non ne è al momento a conoscenza e, avendo agito nel pieno rispetto di procedure e norme, adirà le vie legali qualora se ne ravvisino le condizioni, a tutela dell'Ente pubblico.

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