NORCIA – Dopo le audizioni dei sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto del 2016 e dei rappresentanti delle professioni tecniche impegnate nella ricostruzione, svolte nel corso della mattinata di ieri  (https://tinyurl.com/wx8vefa(link is external)), nel pomeriggio la Seconda commissione consiliare ha ascoltato i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confindustria, Confcooperative, Cgil-Cisl-Uil, Comunanze agrarie del territorio, Usl 2, Ufficio speciale ricostruzione, Comitato Rinascita Norcia, Asp “Fusconi Lombrici Renzi”, Istituto omnicomprensivo “De Gasperi”  e “Tutti i colori del mondo onlus”. 

Le aziende rappresentate hanno lanciato un grido di dolore: “la sopravvivenza negli ultimi anni ha comportato l'esaurimento dei risparmi di una vita, molte hanno chiuso i battenti. Chi è ancora attivo chiede chiarezza sul futuro”. Gli allevatori hanno espresso “preoccupazione per gli animali che vivono da oltre tre anni in ricoveri provvisori, con la difficoltà di attuare anche minime opere senza infrangere leggi e decreti”. Preoccupazione è stata espressa anche da semplici cittadini, che hanno palesato la “difficoltà di vivere in un territorio che si sta spopolando, che sta vedendo i giovani andare via, le aziende chiudere e i servizi venire a mancare”. Richiesta di aiuto anche da parte del mondo della scuola che si sta impregnando a fondo per trattenere sul territorio i ragazzi.

SINTESI DEGLI INTERVENTI:
FILIPPO BATTONI (UFFICIO SPECIALE RICOSTRUZIONE-Foligno): La governance di questa ricostruzione è stata sbagliata. Lentezza della ricostruzione. 240milioni di euro impegnati e, fino ad oggi, in via di spesa, cioè nel corso dei lavori, 15milioni 833, sono pochi. Chiese con danni lievi potevano essere fatte ad affidamento diretto fino a 300mila euro, attraverso quindi appalti privati in maniera diretta, immediata, senza lacci e lacciuoli. Bene quindi per chiese e anche per gli alloggi pubblici, oggetto delle prime tre ordinanze che consentono deroghe al Codice degli appalti: le Curie fino a 600mila euro di lavori, vale a dire circa l’80 per cento delle opere finanziate, possono correre come privati, previa ordinanza commissariale. Che invece non ha fatto altro che ricondurre tutto nelle more del Decreto ‘50/2016’. Di questo bisogna discutere con il nuovo Commissario, trovare una via per accelerare la ricostruzione”.

FRANCESCA PAZZAGLIA (Usr – Servizio privati): Serve uno snellimento delle procedure. Io mi occupo della ricostruzione privata, finanziata con credito d'imposta che non prevede priorità, essendo tutta di iniziativa privata. C'è poco personale, proveniente da ogni dove e che lavora in condizioni di precariato. Questo dà origine a un turnover e un ricambio continuo. Nel mio ufficio la dotazione organica è di 20 tecnici, 10 amministrativi, ognuno gestisce in contemporanea circa 100 pratiche. L'autocertificazione consentirebbe di velocizzare i tempi, ma serve una ordinanza del commissario, con un controllo a campionamento e non, come oggi, per ogni istanza, prima di tipo amministrativo da parte dell’Usr, poi passa al Comune competente, chiamato a esprimersi sull'intervento di ricostruzione e sulla conformità urbanistico-edilizia dell'immobile. Poi la pratica torna all'Usr che si occupa dell'autorizzazione sismica di competenza regionale e del profilo contributivo. Attualmente abbiamo ricevuto circa il 50 per cento delle pratiche, le altre sono ancora da istruire, servirebbe più personale. Servirebbe anche una norma quadro per gli eventi sismici. Oggi, ogni sisma ha la sua. L'emergenza funziona perché ha una legge quadro.
I numeri: sono 1800 in totale le pratiche presentate presso l’Usr, di queste circa 1300 riguardano le istruttorie dei danni lievi e circa 300 attengono alla ricostruzione pesante. A Norcia, dove c’è il maggior numero di istanze presentate, oltre 400, sono state rilasciate circa il 52 per cento delle pratiche, su Cascia abbiamo circa 250 istanze e siamo al 65 per cento del rilascio, Preci circa 80 e per il rilascio siamo al 44 per cento, Spoleto con 200 pratiche di cui circa il 42 per cento rilasciate. Delle 953 domande in carico, 194 sono le ultime arrivate, quelle in pre-istruttoria amministrativa che stanno facendo il vaglio di ammissibilità; 318 sono in capo ai Comuni; 250 sono in capo ai professionisti; 188 hanno passato il primo, il secondo e il terzo vaglio, tornando di competenza del nostro ufficio che le valuta sotto il profilo sismico e contributivo. 
Stando ai dati aggiornati ai primi di febbraio, abbiamo concesso circa 66milioni di euro per la ricostruzione dei danni leggeri e altrettanti per i danni pesanti ad attività produttive e abitazioni. 55milioni di euro sono relativi a danni leggeri all’interno del cratere e 10milioni circa fuori cratere (23milioni a Norcia, 14 a Cascia, 10 a Spoleto e 1milione e 800mila euro a Preci). Per le residenze ove occorre ricostruzione pesante abbiamo concesso 35 milioni nel cratere (21 milioni a Norcia, 9 a Cascia, 3 milioni e mezzo a Spoleto) e il resto fuori cratere. Per i danni pesanti delle attività produttive abbiamo 13milioni nel cratere e 600mila euro fuori cratere.

BARTOLINI MATTEO (presidente Cia agricoltori): I nostri associati lamentano una situazione che ha dell’incredibile, non stiamo parlando di un negozio ma di animali, di stalle senza coperture, con forti problemi in inverno e per la produzione di latte e altro. Prima di un si o di un no servono quattro o cinque passaggi, domande presentate a ottobre ancora senza risposta, nemmeno sappiamo con chi parlare. Europa vuole economia circolare e poi un terremoto mette in ginocchio un Paese per come procede la ricostruzione. C'è da ricostruire anche il tessuto sociale, servirebbero momenti di incontro per il rilancio dello sviluppo economico. Area detassata per qualche anno, formule più dirette dal produttore al consumatore. Rischiamo che quando ripartirà l'economia, le aziende non ci saranno più. 

PIETRO IAMBRENGHI (Comune di Norcia): Serve una ricostruzione del tessuto economico, aiuti subito per ridare linfa alle aziende. Si è verificato un vorticoso calo della popolazione, oggi vivere qui è un atto di fede. La priorità deve essere l’attenzione verso il capitale umano, bisogna fermare la fuga delle persone. Devono avere i servizi indispensabili, a cominciare da quelli ospedalieri, soprattutto per gli anziani. I giovani se ne sono andati. Bisogna ricostruire le scuole. Dopo quattro anni la popolazione è sfiduciata. 

ALLEGRINI ALBERTO Confcommercio: Imprenditori, commercianti, albergatori che restano qui lottano per la sopravvivenza. Delusione, sfiducia e nessuna prospettiva, non sappiamo come andare avanti. Vogliamo poter dare una prospettiva di vita ai nostri giovani. Difendeteci, ci sentiamo completamente abbandonati. Tutte le aziende del territorio hanno dilapidato i risparmi di una vita per sopravvivere questi quattro anni. Aiutateci ad avere delle risposte”.

VESTRELLI FRANCESCO (Cna): “Nel nostro campo, quello manufatturiero, i tempi sono troppo lunghi, c'è scarso personale per un impegno così grande. Si chiede l’abbassamento delle percentuali per minore esposizione. Chiediamo politiche di sostegno attraverso i fondi strutturali”.
 
SANTE TULLI (Ance Umbria): “La ricostruzione è al palo. A noi imprese servono linee guida precise di carattere generale per operare in modo fattivo. Troppe lungaggini nei pagamenti rispetto allo stato di avanzamento lavori. Nella ricostruzione privata normative troppo stringenti, che vanno oltre quelle previste per i  lavori pubblici. La criticità è rappresentata dal preziario, ogni regione dovrebbe poter utilizzare il proprio. Serve una legge quadro precisa affinché ogni regione possa applicare le proprie esigenze. Rispetto ai subappalti: oggi si può subappaltare il 30 per cento, ma è poco, chiediamo almeno il 40 per cento che per i lavori pubblici è già possibile. Rispetto all'anagrafe antimafia, bene la certificazione, ma spesso per  rinnovarla passa troppo tempo, con qualche impresa che rischia di non avere nei tempi congrui la certificazione”.

ROBERTO MONTAGNOLI (Coldiretti): La situazione delle stalle e degli allevamenti rimane un nodo scoperto. Le stalle vanno ricostruite e meglio di prima anche, dove possibile, con aumento della cubatura. Le nuove costruzioni dovranno consentirci di accogliere persone. Vanno accelerate le operazioni delle pratiche giacenti. La commissione deve chiedere con forza un testo coordinato delle ordinanze e che sia leggibile da tutti.  Va trovata una soluzione per stabilizzare le persone impegnate negli uffici per la ricostruzione. Sosterremo le azioni che vorrete intraprendere. Necessari migliori e nuovi  collegamenti  soprattutto con la traiettoria verso Roma  per lo sviluppo dell'intera area della Valnerina. 

CARLO DI SOMMA (Confcooperative): Abbiamo raccolto una somma di denaro per i ragazzi che frequentano il centro diurno per disabili, oggi dislocati in più parti. Le cooperative rimangono sul territorio dove sono state istituite. Le procedure hanno bloccato tutto quello che poteva essere fatto con le risorse del Psr. Bene lavorare su fiscalità e su altre misure da mettere in campo. Ottimo segnale della Commissione, ma serve grande alleanza tra tutte le forze sociali ed economiche. Assicuriamo la nostra presenza al fianco delle persone e delle nostre imprese operanti nella loro terra.

MANCINELLI BRUNO (per Cgil Cisl Uil): Accelerare la ricostruzione con massimo equilibrio. Necessità di riprogrammare lo sviluppo del territorio. Il Durc, nato in Umbria, ha creato  forti tutele poi riprese a livello nazionale. È un elemento essenziale.  I dipendenti pubblici dell'Usr e comunali fanno miracoli visto il loro numero. Servono maggiori risorse umane.  Basta con il precariato. Serve una ricostruzione in tempi certi altrimenti la gente se ne va”.

ROSELLA TONTI (Dirigente scolastico Istituto omnicomprensivo “De Gasperi” Norcia): Nonostante i ritardi dovuti alla burocrazia abbiamo comunque lavorato e siamo andati avanti. Per stare al passo dei centri maggiori abbiamo dovuto però lavorare il triplo. La nostra è una scuola di eccellenza con docenti che hanno sempre supportato i ragazzi. Servono interventi e strategie condivisi. Abbiamo bisogno di nuovi spazi per la scuola, nuove costruzioni anche perché dovevano comunque essere rifatte, a prescindere dal sisma. Molte famiglie volevano portare altrove i ragazzi e siamo riusciti a trattenerli grazie alla Fondazione Rava, che ci ha dato dei plessi provvisori per il primo ciclo, per fortuna che ci sono, e per il secondo ciclo grazie alla Protezione civile. Stiamo facendo di tutto per i ragazzi ma come facciamo a trattenerli anche nel pomeriggio se poi non ci sono i bus per il ritorno a casa? Anche la situazione trasporti va affrontata e risolta. La Regione condivida le strategie con la scuola per mantenere alta la qualità dell’insegnamento”.  

NUNZIO DELL'ORSO (ex Agriturismo): Sulla gestione delle ordinanze non c'è stata continuità. Le istituzioni devono collaborare con le attività produttive.

PATRIZIA FELICI (Associazione 'Tutti i colori del mondo'): Noi non intendiamo rinunciare a quello fatto, ma migliorare il nostro lavoro a Norcia. Ora siamo in un container collettivo. Sogno nel cassetto, un progetto che prevede la realizzazione di una struttura. 

ANTINARELLI SIMONETTA (Asl 2 - responsabile distretto Valnerina): A distanza di tempo  arrivano i problemi personali di salute, dovuti all'allontanamento e alla depressione. Parlando di ricostruzione si parla di persone. C'è molta fragilità soprattutto delle persone anziane che hanno la consapevolezza di non poter ritornare più nella propria casa. Ma anche la popolazione giovane esprime disagio con segnali a volte molto forti. Serve  programmazione a livello sanitario e socio sanitario. Lavorare con forza sui collegamenti tra i vari territori. Valutare le reali necessità sanitarie all'interno di questo territorio. Il problema della fragilità qui può diventare drammatico e va combattuto con progetti specifici. La commissione sia sensibile nel portare avanti progetti sulla fragilità.

ANGELO PIETRANGELI (Azienda pubblica di servizi alla persona 'Fusconi Lombrici Renzi' – Norcia): “Chiediamo di fare in fretta per la ricostruzione dell'Istituto nella sede storica. Abbiamo problemi finanziari che vanno risolti quanto prima. L'Ente deve ripartire nella sua importante attività.

CANALI ROBERTO (Impresa turistica commerciale Norcia): Dovete tornare qui e non in questa sala ma sul territorio, per vedere occhi vitrei, assenza di speranza. Questo territorio si è sempre ripreso, sempre si sono succeduti eventi catastrofici ma sempre le persone si sono riprese. La chiave di tutto sono le persone. Il motto deve essere 'aiutiamoli a fare da soli', perché le risorse umane qui ci sono, come ci sono le bellezze artistiche che non sono state colpite e che vanno preservate. Ci servono misure che diano fiducia e incoraggino gli abitanti a lottare. Per esempio defiscalizzare, far pesare meno sull'impresa e riuscire a dare di più in busta paga ai dipendenti. Poi anche semplificare. Servono facilitatori che portino informazioni casa per casa, le misure non sono conosciute. E pensare alle persone dando loro motivi validi per restare. Non solo ricostruzione ma anche ri-abitazione delle case. Il nostro nemico non è il sisma ma la burocrazia.

FERNANDA SAMMARONE (Comitato rinascita Norcia): Questo territorio è malato in codice rosso e bisogna intervenite immediatamente. Ci manca la parte della ricostruzione pubblica: le chiese, l'ospedale. Non possiamo usufruire del Centro Boeri. Mancano gli spazi comuni.
NOBILI GENNARO (comunanza di Serravalle-Confagricoltura): Gli anziani si sono dovuti spostare, i figli non vengono più nemmeno in estate. Le case in vendita e nessuno le compra. Non c'è nessuna prospettiva per il futuro. Se vogliamo ripopolare le frazioni serve una progettualità diversa. Servono servizi per chi resiste e non abbandona i territori. 

 

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