La morte di Clara Sereni è una cattiva notizia per la letteratura, per la sinistra italiana e per l'Umbria. Se è spesso  difficile, a proposito degli scrittori più significativi, tracciare una linea che separi con nettezza vita privata, scrittura e impegno politico, nel caso di Clara si tratterebbe di un'impresa impossibile. Tutta la sua opera, dal Gioco dei regni sino all'ultima fatica di Via di Ripettta 155, testimonia questo intreccio inestricabile: un'autobiografia che è insieme uno spaccato del mondo dentro cui Clara è vissuta da bambina, è diventata donna, è infine avanzata verso la vecchiaia senza peraltro raggiungerla davvero.
Quel mondo è il mondo della sinistra, italiana ed internazionale: dal Partito Comunista, di cui il padre Emilio è stato un dirigente di primissimo piano, sino ai recenti tormenti di una sinistra che sembra non ritrovare più se stessa, passando per gli appuntamenti canonici della sua generazione: il Vietnam, il Sessantotto, l'antifascismo, la battaglia per il rinnovamento del cinema italiano, la musica popolare (il Nuovo Canzoniere Italiano, il Folkstudio,...), la nuova psichiatria. I nomi, le date, gli eventi che costellano l'opera e la vita di Clara Sereni sono come sassi lanciati nell'acqua: se provi a seguirne i cerchi ti accorgi che l'acqua in cui ha preso forma la sua esistenza non appartiene ad uno stagno, ma a due grandi oceani che Clara ha avuto l'occasione di conoscere e la fermezza di guardare senza l'indulgenza che tutto confonde: la Politica e la Storia, due dimensioni che anche lei ha continuato a pensare, nonostante tutto, in lettere maiuscole.
Da molti anni ormai Clara, che era nata e Roma, era diventata cittadina dell'Umbria e di Perugia: un'esperienza che l'aveva portata, anche qui, a dare prova di generosità e spirito critico, a farsi degli amici e anche qualche avversario. Vogliamo ricordare, prima ancora che la sua breve avventura amministrativa come Vicesindaco di Perugia (ne parla lei stessa, con un filo di ironia, in Passami il sale), l'esperienza preziosa della Città del sole e l'impegno disinteressato posto, da coordinatrice regionale, nel sostegno alla battaglia politica condotta da Giovanni Berlinguer all'interno dei Democratici di Sinistra, quando ancora sembrava possibile portare nel XXI secolo il meglio di una grande e controversa cultura politica.

Sinistra Italiana
Umbria

Condividi