SILVIO BERLUSCONI ASSOLTO PER IL «RUBY TER»
di Giuseppe Guastella
Silvio Berlusconi assolto. È la sentenza del processo «Ruby ter», nel quale l'ex premier, era imputato, con altri 28 accusati, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Ma secondo i giudici «il fatto non sussiste». Assolti da tutti i capi d'accusa anche gli altri 28 imputati. La reazione del Cavaliere, come ha spiegato ai cronisti l'avvocato Federico Cecconi dopo avergli parlato, è stata «naturalmente di sollievo su una vicenda che lo ha impegnato anche emotivamente per tanto tempo e che adesso, spero, possiamo definitivamente, visto che siamo a tre assoluzioni su tre, chiudere».
Karima «Ruby» El Mahroug, dopo la lettura della sentenza con cui il Tribunale di Milano ha assolto anche lei, si è presentata in aula. Ha stretto le mani al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio e ha dichiarato: «Non immaginavo una cosa così. Sono contentissima. È stata una liberazione da una vicenda che mi ha travolto da quando avevo 17 anni e che è stata un macigno non da poco. Sono molto felice».
La 30enne ha continuato: «Per fortuna oggi c'è un'assoluzione in cui si può parlare e dire che tutto quello che si è detto da parte mia è sempre stata la verità. Di Berlusconi, anche ai tempi, ne ho sempre parlato bene, non ho mai parlato dell'uomo politico. Ho sempre parlato dell'uomo e con me si è sempre comportato bene, quindi, potrò solamente essergli grata, grata di aver conosciuto una persona così. Poi quello che è venuto dopo non lo auguro a nessuno, in tanti momenti ho pensato anche che era meglio non averlo mai incontrato. È stata una battaglia molto grande forse più grande di me e io sono sempre stata la vittima».
In aula, tra gli imputati, l'unica presente fin dall'inizio, è stata Marysthell Garcia Polanco, una delle ragazze coinvolte nel processo per aver partecipato alle cene e, ai dopocena, del «bunga bunga» di Arcore. La donna aveva dichiarato: «Questi anni sono stati un inferno, ho una sensazione positiva, penso che andrà bene: i giudici sono intelligenti e non possono condannare una persona che non ha fatto nulla. Non ci sono evidenze come ha detto il mio avvocato, sono tutte chiacchiere e distintivo. Se andrà male parlerò». Per l'ex showgirl la procura aveva chiesto una condanna a 5 anni di carcere. Per Barbara Guerra è anche stata pronunciata una sentenza di «non luogo a procedere» per prescrizione del reato di calunnia.
Le giovani ex ospiti delle serate di Arcore, sentite nei due processi sul caso Ruby, «non potevano legittimamente rivestire l'ufficio pubblico di testimone», perché andavano indagate già all'epoca e sentite come testi assististe da avvocati. Non essendoci più le false testimonianze, in sostanza, cade anche la connessa accusa di corruzione in atti giudiziari perché manca «l'ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi». Lo scrive il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, in una nota in cui anticipa il cuore delle motivazioni della sentenza di assoluzione per tutti nel «Ruby ter», che i giudici depositeranno tra 90 giorni. La sentenza chiude un processo durato sei anni e in cui la procura milanese ha accusato il leader di Forza Italia di aver pagato - da novembre 2011 fino al 2015 - circa 10 milioni di euro alle giovani ospiti di Arcore per essere reticenti o mentire durante i processi «Ruby» e «Ruby bis» sulle serate di villa San Martino.
La richiesta dell'accusa, rappresentata dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, era 6 anni di carcere per una «corruzione le cui prove sono state trovate». Bonifici mensili di 2.500 euro, case e gioielli, benefit che «non sono fatti per una sorta di perdita di chance: le ragazze sono state pagate - a dire dell'accusa - perché non hanno detto la verità». Berlusconi si è sempre difeso dalle accuse parlando di «generosità» a proposito dei soldi dati alle ragazze, una sorta di ricompensa per chi si è visto rovinare la vita da un'inchiesta giudiziaria presto esplosa sulla stampa. per una «corruzione le cui prove sono state trovate».
Fonte: Il Corriere della Sera
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