(AVInews) – MAGIONE – Una riflessione sull’evoluzione della comunicazione epistolare, dal foglio di carta ai mezzi di comunicazione della contemporaneità, ha aperto oggi, venerdì 1 settembre, a Monte del Lago di Magione, la sesta edizione del Festival delle corrispondenze. La conferenza ‘La penna, il tasto e il mouse. L’evoluzione della comunicazione epistolare’ infatti ha dato il via alla tre giorni che si chiuderà domenica 3 settembre.

Presenti all’evento Vanni Ruggeri, presidente del Consiglio comunale di Magione con delega alla cultura, Giovanni Paciullo, rettore dell’Università per stranieri di Perugia, Mario Squadroni, soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche, e Umberto Di Donato che ha creato ed è presidente del Museo della macchina da scrivere di Milano, in collaborazione con il quale è stata allestita la mostra ‘Qwerty. La rivoluzione della scrittura meccanica’. In esposizione 25 macchine di cui la più vecchia è una Caligraph n.2 americana del 1882. 

“Il museo – ha spiegato Di Donato – è stato aperto 15 anni fa e conta attualmente 1.800 esemplari. I più significativi li ho portati proprio qui al festival. Molte di queste macchine da scrivere hanno un’anima, dico io, perché sono appartenute a personaggi importanti”. Tra questi Francesco Cossiga, Matilde Serao, Luciano Petech, Gianni Brunoro, Carmen Covito, Silvia Annichiarico, Camilla Cederna e Grech Summer. In mostra anche una macchina da scrivere in alfabeto braille.

Quella epistolare è “una forma di comunicazione – ha commentato Ruggeri – che sembra relegata agli archivi di un non troppo recente passato e che invece è diventata la formula vincente per un format attrattore di esperienze scientifiche, culturali e artistiche da tutta Italia. La scelta del festival è quella di analizzare la comunicazione, dal manoscritto al digitale, con tematiche monografiche, quest’anno con un argomento di stringente attualità, la migrazione”. Proprio a questo è dedicato il convegno ‘Da un Paese lontano. Lettere dell’emigrazione’ organizzato in collaborazione con l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e il Museo regionale dell’emigrazione Pietro Conti, in programma sabato alle 16 nella sala conferenze di Villa Aganoor.

Altro momento significativo del festival è il Premio letterario Aganoor Pompilj, alla sua XVIII edizione, la cui cerimonia dedicata ai vincitori sarà domenica alle 17.30 in Piazzetta sant’Andrea.

“Questo evento – ha spiegato Paciullo – intanto consente di ricordare un personaggio importantissimo, Vittoria Aganoor Pompilj, con le sue lettere, poesie e i suoi scritti, e inoltre di riflettere su tre metodologie della comunicazione, quelle affidate alla penna, al tasto e al mouse. Dobbiamo sforzarci di mantenerle tutte perché consentono di esprimere, in modo compiuto e argomentato, quello che sentiamo”.

“Mentre per gli enti pubblici e per lo Stato – ha dichiarato Squadroni – esistono leggi che regolano la vita degli archivi e quindi salvaguardano la memoria, questo purtroppo non può dirsi per i privati. Solo gli archivi di notevole interesse storico vengono tutelati. Ci sono grandissime possibilità che molto materiale vada perduto con il passare del tempo. Attualmente esiste il Codice dell’amministrazione digitale che detta delle regole tecniche sulla creazione di archivi in formato digitale. Conservare la memoria digitale, però, è molto più costoso che conservare il cartaceo”.

Nel programma del festival, epistole e corrispondenze si intrecciano anche alla musica, al teatro e allo spettacolo. Tra gli appuntamenti anche quelli dedicati ai documentari dell’Istituto Luce, che per la prima volta collabora con la manifestazione. Ci sarà anche l’enogastronomia tradizionale grazie al connubio del festival con l’evento ‘Zzurla’ che dalle 19 permetterà di  gustare piatti tradizionali a lume di candela nel giardino di Villa Aganoor, tra cui i famosi Zzurlini, una specie di tagliolini al sugo di pesce di lago, piatto tipico della festa.

 

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