IL SENSO DEL PD PER LA POLITICA
di Pina Fasciani
E così si avvicina il nuovo anno con l'esordio del nuovo PD. Quell'esordio che, a detta dei protagonisti, dovrebbe ridare smalto a un partito boccheggiante, in caduta libera nelle elezioni e nei sondaggi.
Con questo congresso si confida in un risveglio politico perché, si dice, il PD resta e sarà sempre il perno di quell'area di centrosinistra capace di governare il Paese forte della sua storia, della sua esperienza.
Il portentoso risveglio dovrebbe ruotare intorno ai candidati alla segreteria che dovrebbero ridare identità e profilo a un Partito sbiadito, senza anima, visione.
La fase Costituente è sfumata fin dall'inizio, riducendosi all'ingresso del solo Articolo 1, che peraltro ancora non si pronuncia sul candidato preferito.
Anche la fase del confronto aperto alla "società" è stato subito archiviato preferendo un più sbrigativo confronto a mezzo produzione di libri, interviste, dichiarazioni, posizionamenti individuali.
La stessa discussione sul Manifesto dei valori, con il comitato dei garanti, è scivolata nei meandri delle diatribe interne tra correnti, anime varie. Con minacce più o meno velate di ulteriori scissioni.
Ciò che viene fuori, almeno da quello che io vedo, è una campagna elettorale sui nomi, laddove la politica, l'identità, la visione del PD si giocherà sui documenti che i candidati produrranno.
Naturalmente gli iscritti saranno chiamati a votarli e a scegliere il candidato proponente. Da qui i primi due si confronteranno nel rash finale con le primarie aperte a tutti.
In queste ore si fanno già i pronostici sulla base degli assetti e dei riposizionamenti.
Ciò che appaiono evidenti sono le scomposizioni delle correnti.
I Franceschiniani divisi tra Schlein e Bonaccini
I Zingarettiani divisi un po' qua e un po' là.
Gli orlandiani anche.
Articolo 1 attende, come al solito.
Insomma una sorta di rimescolamento in cui la "confusione" politica regna sovrana, in cui il costrutto politico, la famosa identità sfugge, a favore di un gioco, incomprensibile ai più, tutto rivolto alle dinamiche interne.
E se volgiamo lo sguardo sui candidati bisogna affidarsi alla nostra capacità di declinazione per capire se con l'uno o l'altro il PD può risvegliarsi dal coma politico in cui è precipitato.
Bonaccini, nativo emiliaromagna, provenienza PCI, passato al renzismo, garantirebbe un profilo programmatico da amministratore, abituato a governare, trattare con imprese, gestire il potere e i gangli della pubblica amministrazione, con lo sguardo rivolto alla concretezza del qui e ora. Il risultato conta, non il mezzo verrebbe da dire.
Schlein, nativa Svizzera/americana/emiliaromagna, provenienza liberal/democrat, radici di cultura "ibrida" (?), garantirebbe il mondo "arcobaleno", movimenti vari, ambienti "acculturati" sui diritti civili. Insomma una Ztl fatta persona, eloquio fluente e donna, anzi più donna della Meloni, almeno a suo dire. Aperta a tutto, plurale, rivolta ai mondi vari, non preclusiva di niente, neanche di entrare e uscire dal partito, in piena libertà. Insomma una liquida, per dirla alla Uolter.
De Micheli, nativa emiliaromagna, provenienza PD, carriera fulminante, più volte impegnata in vari governi con incarichi vari. Terremoto, infrastrutture, trasporti. Varie ed eventuali. Non si capisce ancora bene chi garantirebbe.
Cuperlo, nativo triestino, da sempre a Roma, provenienza PCI, ultimo segretario della Fgci, traslocato, come molti, dal PDS, DS, PD. Si contrappone a Renzi nelle primarie del 2013. Perde. Si dimette come Presidente del PD in contrapposizione con la linea Renzi. Intellettuale, colto, non ha mai coperto un incarico di governo. Solida cultura politica di sinistra, accusato di non avere il quid, ovvero quello strato solido di pelo sullo stomaco che ti fa digerire anche le pietre della strada (anche se qualcuna l'ha ingoiata e ha fatto male) . Un outsider nato. Garantirebbe i "nostalgici" della tradizione comunista PCI (accusa mortale) , con l'occhio rivolto ai diritti delle persone e del mondo che verrà. Accusato anche di essersi candidato per dare fastidio a Schlein e favorire Bonaccini. Cazzate random dei cultori degli specchietti per le allodole.
E questo è tutto. Politica boh?
Buon esordio e Buon Anno.
Pubblicato su facebook.com/pinafasciani
Recent comments
11 years 40 weeks ago
11 years 41 weeks ago
11 years 42 weeks ago
11 years 42 weeks ago