Esprimono “preoccupazione per l’incertezza sulla riapertura delle strutture educative del Comune di Perugia” e chiedono che le scelte su un "servizio essenziale per bambine e bambini e genitori” siano "non solo attentamente ponderate, ma condivise con tutti gli attori in campo, non ultimi i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e le organizzazioni sindacali”. È quanto hanno scritto al prefetto di Perugia, aprendo lo stato di agitazione e richiedendo l’attivazione delle procedure di conciliazione, Patrizia Mancini e Tatiana Cazzaniga per la Fp Cgil di Perugia, Luca Talevi per la Fp Cisl e Andrea Russo per la Uil Fpl. I tre sindacati sottolineano al prefetto di aver richiesto “da mesi l’apertura di un confronto con il Comune, attraverso l’invio di numerose note alle quali non è stata data alcuna risposta”. 
Secondo Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl "le ipotesi di riapertura, apprese da voci che si rincorrono all’interno del Comune e oggetto di riunioni continue, non possano prescindere da una serie di azioni volte alla tutela della salute e sicurezza”. Tra queste i sindacati indicano in particolare: le sanificazioni degli ambienti prima della riapertura e periodicamente; tamponi per tutto il personale che opera nei servizi educativi ripetuti almeno ogni 15 giorni; tamponi per tutti i bambini, alla luce delle notizie relative alle varianti che vedono interessati anche i piccoli dal rischio di contagio; invio dei dati sul numero dei contagi agli Rls e alle organizzazioni sindacali ad oggi e con cadenza settimanale; attivazione di una campagna vaccinale per tutto il personale dei servizi educativi, compreso il personale di cooperativa".
I sindacati rimarcano poi la "totale mancanza di organizzazione nel veicolare le informazioni agli utenti e al personale a cui, in questi giorni, viene chiesto, senza alcun filtro, di farsi carico di informare i genitori attraverso 'chat di whatsapp’. Ma come noto - sottolineano Mancini, Cazzaniga, Talevi e Russo - l’informazione della pubblica amministrazione deve sempre seguire una precisa linea gerarchica, che in base all’organizzazione esistente nella direzione Educazione del Comune di Perugia, vede in posizione apicale un dirigente e una posizione organizzativa, e deve avvenire attraverso circolari e canali di informazione ufficiali, a maggior ragione nella grave situazione che affronta la Città di Perugia”.
"Siamo convinti però - concludono i tre sindacati - che spetti al sindaco Andrea Romizi e al vice sindaco, nonché assessore all’Educazione, Gianluca Tuteri informare i genitori delle decisioni dell’amministrazione in merito all’apertura dei Servizi educativi. E per le ragioni sopra esposte e per la mancanza di qualsiasi informazione e convocazione d’incontro siamo a chiedere l’espletamento del tentativo obbligatorio di conciliazione”. 
 

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