PERUGIA - “A meno di due settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, potrebbe profilarsi un pesante scenario per i Comuni, sul fronte del servizio di scuolabus.

La mancata approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma sul ‘servizio gratuito di scuolabus’, che era contenuta nell’art.5 del Decreto Scuola prima della crisi di Governo, pone i Comuni in forte difficoltà e riapre la strada alla deliberazione della Corte dei Conti del Piemonte (n.46/2019) che aveva stabilito che ‘il servizio scolastico non rientra nell’elenco dei servizi a domanda individuale’, con la conseguenza che ‘il costo del servizio stesso deve trovare totale copertura da parte degli utenti’.

In un successivo passaggio, la Corte dei Conti pugliese, pur condividendo le motivazioni dei colleghi piemontesi (n. 76/2019), chiarisce due passaggi importanti per i Comuni: il primo. La possibilità da parte degli enti locali di poter inserire, tra le risorse volte ad assicurare l’integrale copertura dei costi, eventuali contribuzioni regionali destinate al diritto allo studio; il secondo. La possibilità per l’ente locale di destinare, nella propria autonomia finanziaria, specifiche risorse, purché reperite nel rispetto della clausola dell’invarianza finanziaria espressa nel divieto dei nuovi e maggiori oneri.

Questo consentirebbe ai Comuni, in attesa dell’intervento legislativo, di dare risposte alle famiglie e assicurare il servizio anche per il nuovo anno scolastico.

Tuttavia, in questa vicenda non si può non sottolineare come il concetto di servizio pubblico venga, a volte, mal interpretato, perché questo concetto si associa all’idea di un servizio a copertura pubblica integrale. Ma così non è. Stabilire per legge che non possa essere prevista una tariffa come contributo per la copertura del costo di esercizio del servizio di scuolabus significa paralizzare il servizio comunale. E siccome in tutti i Comuni italiani tale servizio è organizzato prevedendo una tariffa a contribuzione e mai a copertura del servizio, la mancata approvazione del decreto rende inadempienti e perseguibili le Amministrazioni comunali. Per questo, l’auspicio è che il prossimo Governo risolva, in tempi brevi, questa situazione di stallo”.

 

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