Così sarh Bistocchi in un post pubblicato su facebook:
Baracconi: il Comune e la sua politica del laissez faire (lasciate fare).
Non sei di Perugia se li chiami Luna Park. Non sei di Perugia se non li attendi con un pizzico di trepidazione, sia che ci vada tutti i giorni sia che ne stia alla larga borbottando.
Ma il punto è, che non è questo il tempo.
Non è questo il tempo per i baracconi, come non è questo il tempo per altre manifestazioni che attirano e radunano persone, e per le quali non si può obiettivamente costruire una valida alternativa virtuale.
Non è questo il tempo degli assembramenti, di mani che si toccano, che vanno sui giochi, che si toccano di nuovo. Non è questo il tempo di luoghi in cui igienizzare le mani è oggettivamente l’ultima delle preoccupazioni.
Non è questo il tempo, perché ci saranno genitori che, responsabilmente, diranno di no ai propri figli, ma in modo vano e inutile, se poi anche solo uno dei compagni di classe avrà tenuto un comportamento diverso - siccome gli è permesso.
Non è questo il tempo, e il pensiero non corre soltanto ai compagni di banco e agli studenti, ma anche alle maestre, ai docenti, al personale ATA, a tutti coloro che non è che ruotano intorno, ma proprio tengono in piedi, saldamente e faticosamente, il mondo della scuola, già alle prese con mille problemi da affrontare e con altri mille all’orizzonte.
Non è questo il tempo del laissez faire (lasciate fare, ma anche fate come vi pare).
Questo l’ha capito il mondo della scuola, insegnanti, genitori, e perfino gli alunni. Non lo hanno capito tutte le Istituzioni. Non l’ha capito il Comune di Perugia.
Comune di Perugia, che ha già dato il suo ok al piano sicurezza anti Covid presentato dagli operatori del Luna Park. Peccato però che nei giorni scorsi, è arrivato il parere negativo del C.O.R. (Centro Operativo Regionale). L'ultima parola spetta al comitato tecnico scientifico che si riunirà la prossima settimana. Perché evidentemente, il piano sicurezza a cui ha detto di sì il Comune di Perugia non convince pienamente le autorità sanitarie.
Quello che ci si chiede è, perché arrivare a questa situazione? Perché non si trova il coraggio, ogni tanto, di dire di no? Gli operatori del Luna Park hanno già versato molte risorse in allacci e anche in cauzione. Perché mettere chi lavora così in difficoltà?
Perché non prendersi, per una volta tanto, la responsabilità di dire di no, anziché lasciare questa scomoda parola sempre sulla bocca degli altri? Ma può un’amministrazione perseguire ogni volta la politica del lasciar fare? Può un’amministrazione rinunciare così al suo ruolo?
Se intendete lasciar fare, non candidatevi alla cosa pubblica.
 

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