PERUGIA - “Recentemente il Comune di San’Anatolia di Narco ha dato in concessione la gestione idrica delle sorgenti ad una ‘società per azioni’ che attinge l’acqua dai territori soggetti ad uso civico, per poi, conseguentemente, rivenderla agli utenti”. È quanto scrive il consigliere Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) che annuncia, in proposito, un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere “con quale modalità istituzionale e strumenti, visto il quadro legislativo correlato alla Legge n. ‘168/2017’, in materia di tutela dei beni civici (con i principi di indisponibilità, imprescrittibilità e inusucapibilità), intende garantire, nelle sedi appropriate, l’interesse della collettività di Sant’Anatolia di Narco (e casistiche locali simili) per quanto attiene agli usi civici connessi alla libera fruizione delle sorgenti d’acqua, con il più generale obiettivo della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio”.

Ricci non manca di ricordare come nel Comune di Sant’Anatolia di Narco siano presenti “ampie sorgenti d’acqua che si localizzano in territori, soggetti ad uso civico, al servizio, da un tempo storico, della comunità locale e con gestione diretta da parte del Comune”. 

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