PERUGIA - Una folta delegazione di cittadini rappresentanti il territorio di Città della Pieve e dell’Orvietano è stata ricevuta a Palazzo Cesaroni dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi, e dall’assessore alla salute Luca Barberini, presenti anche alcuni consiglieri regionali (Mancini-Lega, Solinas-Misto/MdP, Carbonari-M5S, Leonelli Pd). Hanno chiesto spiegazioni sul fatto che il “territorio è rimasto senza ospedale unico” e lamentato “carenze gravi per l’ambito dell’emergenza-urgenza”.

L’ambulanza medicalizzata per le urgenze si trova attualmente a Castiglion del Lago e la seconda ha soltanto un autista reperibile, mentre la Casa della salute, secondo i cittadini, non funziona. Chiedono perciò la riapertura dell’ospedale e di essere partecipi delle decisioni in materia di programmazione sanitaria perché si sentono penalizzati nell’accesso alle prestazioni sanitarie rispetto agli umbri che risiedono in altri territori.

L’assessore Barberini ha spiegato che la decisione di trasferire posti letto e servizi sanitari a Castiglion del Lago risponde al dettato normativo nazionale stabilito dal decreto ministeriale ‘70/2015’ che obbliga tutte le Regioni a riorganizzare la rete ospedaliera in base al numero di abitanti e alla casistica degli interventi che garantisce la qualità delle prestazioni. 

“Per avere un reparto di medicina - ha spiegato Barberini - servono 100mila abitanti. In mancanza di numeri sufficienti per garantire l’ospedale, abbiamo approntato numerose misure per compensare le esigenze del territorio: una Rsa da 20 posti per l’assistenza post-ospedaliera, l’aggregazione di medici per coprire h24 i primi cinque giorni della settimana, assistenza specialistica anche su odontoiatria, pediatria, una postazione fissa h24 del 118 per le emergenze-urgenze, la Casa della salute dotata di infermieristica, l’incremento delle attività di diagnostica, tra cui la risonanza magnetica".

"Ci siamo dovuti fermare – ha  concluso l’assessore – perché c’è stato un giudizio del Tribunale, che ha sancito che la Regione rispetta la normativa nazionale, cosa che ci permetterà di realizzare quanto detto. I soldi ci sono, come pure l’impresa che li realizzerà, non vi saranno altri ritardi. Faremo un incontro con i cittadini per chiarire tutti gli elementi che hanno portato alla situazione attuale e per spiegare cosa sarà fatto”. 

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