PERUGIA - Ryanair investe in Italia, su molte nuove “linee aree”, l’Umbria rimane “a terra”. L’annuncio oggi: “53 nuove rotte dall’Italia” (metto il virgolettato per chiarezza) dall’estate 2019. Le novità riguardano 14 Città “Napoli, Cagliari, Treviso, Bergamo, Bologna, Bari, Catania, Palermo, Milano, Roma, Brindisi, Lamezia Terme, Torino e Venezia”.

L’Umbria? Niente. Anche in mattinata, ma ormai la mie sono “omelie al vento”, in un incontro pubblico ho citato l’importanza di investire, di più, da parte della Regione: servono 3 milioni di euro, in più all’anno, per attivare nuove linee aree che sono anche “veri attrattori turistici”.
Inoltre è necessaria la stazione ferroviaria all’aeroporto e i servizi a “media alta velocità”, con il Freccia Rossa 1000 (per chi non se ne fosse accorto a Perugia è stato attivato il Freccia Rossa 500. Della serie “Auto Usata”!), nelle principali città dell’Umbria.
Dalla SASE (società di gestione dell’aeroporto) non ci sono segnali. Tutto tace. Sviluppumbria (partecipata della Regione presente nella SASE) rimane silente. Nel frattempo anche la “sobria” Banca d’Italia osserva che nei primi 9 mesi del 2018 i passeggeri all’aeroporto sono “diminuiti del 10%”.
Domani c’è il Consiglio Regionale in Umbria con una, ulteriore, mozione sulla crisi dell’aeroporto: stavolta presentata addirittura dalla maggioranza. Spero in una svolta con il cambiamento delle strategie gestionali.
Mi auguro... È Natale!

Claudio Ricci
(Consigliere Regionale)

 

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