“Rientreremo solo per il voto finale dell’atto, ma abbiamo abbandonato i lavori della Commissione per la bocciatura degli emendamenti sul controllo delle Aziende territoriali ed universitarie da parte di una maggioranza che si ricompatta per far pagare ad altri il conto delle contrazioni di poltrone”. E' il commento di Massimo Monni e Andrea Lignani Marchesani, consiglieri regionali del Pdl e membri della prima Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, subito dopo aver abbandonato i lavori.

 

“L’emendamento che prevedeva la possibilità di far eleggere un revisore dei conti anche da parte dell’opposizione senza alcun aggravio di spesa, emendamento – spiegano Monni e Lignani Marchesani - legittimo dal punto di vista giuridico e che aveva trovato almeno nella componente territoriale il parere favorevole della Giunta regionale, è stato bocciato dai commissari di maggioranza creando al contempo un vulnus di democrazia e una palese sconfessione del presidente della Giunta regionale e dei suoi assessori. Per tenere insieme una maggioranza litigiosa ed in particolare i rissosi ex margheriti ed i post comunisti la presidente abdica ad un ruolo istituzionale e si blinda in un castello che con questo clima sociale e politico sarà difficile da tenere”.

 

“Non prevedere il controllo delle opposizioni in ambito sanitario – concludono i consiglieri del Pdl - è inconcepibile ed è assai difficile che in questa situazione possa tenere una riforma che se da un lato va nella direzione di una semplificazione dall’altro rischia di vivere lo spazio di un mattino considerato le ulteriori riduzioni che si renderanno necessarie a breve. Con l’aggiunta non trascurabile che è stato sconfessato platealmente il parere dell’Esecutivo”.

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