La decisione di chiudere i punti prenotazione negli ospedali ASL Umbria 1 in conseguenza delle disposizioni regionali relative all’emergenza Covid-19 caratterizza l’inizio di un processo di azzeramento di tutto il comparto dei presidi di cura e prevenzione in Umbria. 
Non sarà quindi possibile prenotare esami presso l’ospedale, ma esclusivamente presso distretti e centri salute del territorio. Non solo, al distretto di Narni Scalo ed in Via Bramante viene chiuso il reparto vaccinazioni in conseguenza di mancanza di personale. Personale che la Regione e le ASL hanno ben pensato di non assumere in questi mesi, con questi assurdi risultati. 
Viene inoltre trasformato l’ospedale di Spoleto in struttura Covid, chiudendo l’eccellente reparto di ginecologia e maternità al quale fa riferimento tutta l’Umbria del sud. 
Come già ampiamente denunciato, la giunta regionale a trazione leghista si dimostra totalmente inadeguata a gestire l’emergenza Covid ed il sistema sanitario regionale. 
La regione Umbria entra dentro a questa seconda fase di emergenza in assenza totale di programmazione, senza nessun potenziamento degli organici e delle dotazioni, senza la reale capacità di monitorare l’andamento del contagio a causa del fallimento conclamato dei sistemi di tracciamento e privando di qualsiasi supporto la prima linea sanitaria caratterizzata dai medici di base. 
Non solo, le visite mediche, le prestazioni ‘ordinarie’ eccetto le analisi, praticamente è possibile effettuarle esclusivamente con l’intramoenia, cioè a pagamento con costi sciagurati dovuti alle attività libero professionali dei medici ‘pubblici’, qui la disponibilità si trova subito, con esami nel giro di qualche giorno. Così si stanno costringendo migliaia di cittadini umbri a ricorrere a prestazioni private con costi insostenibili. Così si sta utilizzando l’emergenza per ricattare il malato. 
Si sta utilizzando la crisi sanitaria per dar corpo al processo di privatizzazione della sanità Umbra, trasferendo di fatto prestazioni e competenze dal sistema pubblico a quello speculativo privato e cancellando il modello di prevenzione che è pilastro del sistema pubblico di sanità, come la scelta criminale di eliminare il registro regionale dei tumori. 
La giunta Tesei sta cancellando la sanità in Umbria, per questo occorre dar corpo ad un opposizione politica e sociale, che difenda e ripristini il valore sociale della sanità pubblica contro ogni logica di privatizzazione, che dia voce al malessere di coloro che in questi mesi non hanno avuto la possibilità di usufruire dei servizi di cura e prevenzione. 
La Lega e la sue politiche sono la vera emergenza in questa pandemia.
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Terni
 

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