"Il sistema dei rifiuti nella provincia di Perugia vive sempre di più uno stato di emergenza 'a intermittenza'. E per quanto la solidarietà tra territori sia certamente una bella cosa, è impensabile che la sostenibilità di un servizio fondamentale per la salute pubblica della nostra comunità possa restare appesa alla buona volontà dei singoli, o, peggio, possa dipendere dalle scelte che un’azienda compie in Emilia Romagna". Così in una nota Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia.

“All’ormai incancrenita situazione della Gesenu, aggravata dal recente stop dell’Anac per la gara in Alto Tevere, si vanno sommando i problemi degli impianti di lavorazione e smaltimento che sono di fatto fermi - continua Ciavaglia - e anche auspicando il raggiungimento dell’obiettivo, ancora però lontano, del 70 per cento di raccolta differenziata, è evidente che la situazione non è sostenibile”.

Secondo il segretario della Cgil di Perugia servono dunque scelte di carattere politico chiare: “In primo luogo - conclude Ciavaglia - serve una forte semplificazione del sistema delle aziende (ben 35), come la Cgil sostiene da tempo. Il tutto, all’interno di una nuova programmazione che ci porti stabilmente fuori dall'emergenza”.
 

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