NORCIA - "La Soprintendenza alle Belle arti dell'Umbria ribadisce il suo costante impegno in tutte le operazioni di salvaguardia e messa in sicurezza della Basilica di San Benedetto a Norcia. Pertanto non accetta alcuna forma di denigrazione del suo operato": a dirlo è la soprintendente Marica Mercalli che risponde così, con l'ANSA, dopo che la scritta "Vergogna" è comparsa su uno dei pannelli che delimitano il cantiere della chiesa crollata per il terremoto.

Mercalli ricorda l'impegno della Soprintendenza "a partire dal 31 ottobre 2016 e il suo costante interessamento presso gli uffici del Mibac e degli Enti territoriali al fine di accelerare le complesse procedure legate alla ricostruzione della Basilica".

Sottolineando poi come la Soprintendenza sia stata "sempre disponibile ad un confronto diretto con le istituzioni locali e con i cittadini e le associazioni", Mercalli inoltre assicura "il completamento della attuale fase dei lavori, che era stata sospesa a partire dal 12 luglio".

Precisazioni opportune, che ci auguriamo però contribuiscano a placare gli animi e non a riscaldarli ancora di più, anche perché la protesta espressa – se vogliamo chiamarla così – ci pare abbia un carattere più generale e politico, essendo rivolta alle “istituzioni locali e nazionali”, chiamate a sveltire le operazioni di ricostruzioni che si sono obiettivamente “impantanate”, e non certo agli organi esecutivi che debbono dare esecuzione agli interventi di loro competenza, sulla base delle indicazioni e delle risorse che sono messe a loro disposizione.
   

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