GUALDO TADINO – Questa mattina il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha conferito al sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen, Remo Bonomi, la cittadinanza onoraria presso la Sala Consiliare.

Durante le celebrazioni è stato inoltre ricordato, attraverso la deposizione di una corona presso il monumento ai caduti di Piazza Martiri, il 73esimo anniversario dell’Eccidio di Piazza Martiri. Presenti all’occasione oltre al sindaco Presciutti, l’onorevole Walter Verini, gli assessori Venturi e Pasquarelli, i consiglieri di maggioranza Passeri, Carlotti, Allegrucci e quelli di minoranza Morroni, Fofi e Castellani, oltre a rappresentanze delle forze dell’ordine e militari.

Questa la motivazione dell’assegnazione della cittadinanza onoraria:

“Sposato con Pucci Marisa di origine gualdese, ha sempre considerato Gualdo Tadino come la sua seconda casa. Sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen ha contribuito in prima persona alla crescita morale e civile dei giovani della nostra Città raccontando nelle scuole del territorio la storia della sua terribile prigionia.”

Remo Bonomi è nato il 6 Ottobre 1924 a Pettinengo (Biella). Ha sposato Pucci Marisa (recentemente scomparsa), nata a Torino ma di origine gualdese, con la quale ha sempre vissuto nel capoluogo piemontese, pur mantenendo costantemente vivi i suoi rapporti con Gualdo Tadino e in particolare con la frazione di San Pellegrino dove è tuttora residente la figlia Bonomi Fabrizia Maria.

La sua vita è stata profondamente segnata dagli eventi legati alla Seconda Guerra Mondiale e in particolare dall’essere stato rinchiuso nel campo di concentramento di Mauthausen, nell’alta Austria. Il racconto dei suoi lunghi mesi trascorsi in quel campo è contenuto nel libro “Il nonno racconta la guerra…e la prigionia” di Marcello Guidubaldi. In esso vengono ripercorsi i momenti più terribili di quella detenzione con la descrizione delle efferate crudeltà perpetrate nei confronti di tutti i prigionieri e soprattutto dei più deboli ed indifesi, fino a decretarne la morte come se nulla fosse.

Tale testimonianza, assieme a tutte le cose scritte e raccontate nei libri, in televisione o dai sopravvissuti, è fondamentale per evitare alle giovani generazioni di ricadere negli errori del passato. E Remo Bonomi ha avuto la forza di portare la sua storia nelle nostre scuole, dove i “nostri figli” hanno potuto ascoltare direttamente, da chi le ha vissute in prima persona, le sofferenze e le umiliazioni fisiche e morali subite nei campi di sterminio dovendosi ritenere persino un privilegiato per essere uno dei pochi sopravvissuti ad un progetto di annientamento di massa del quale gli autori diretti hanno addirittura tentato di far sparire ogni traccia materiale. Egli ha testimoniato tutto ciò malgrado abbia spiegato come… “il racconto ed il ricordo di quei giorni terribili mi provocano un’emozione molto intensa, come se il tutto fosse accaduto soltanto ieri. Dopo mi occorre una settimana per riprendermi”. 

Per quanto sopra e non solo, l’Amministrazione comunale ha voluto conferire la cittadinanza onoraria al sig. Remo Bonomi; perché è un onore poterlo considerare un nostro concittadino e perché comunque, pur apprezzando il fatto che egli abbia voluto mantenere i suoi legami anagrafici con Torino, dove ha sempre vissuto, allo stesso tempo non ha mai smesso di tornare nella nostra Gualdo, sentendola di fatto come una sua seconda casa e contribuendo in prima persona alla crescita morale e civile dei giovani della nostra Città. 

La decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Remo Bonomi è stata presa in modo unanime durante una seduta del Consiglio Comunale.

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