di Francesco Di Lascia.

Recensione: "La partita del secolo. Italia-Germania: 4 a 3. Storia di una generazione che andò all'attacco e vinse." Dell'autore Nando Dalla Chiesa.

La partita del secolo Italia-Germania del 4 a 3, disputata a Città del Messico il 18 giugno 1970, fu un incontro indimenticabile, combattuto allo spasimo fino alla vittoria.
Una notte iniziata come una semifinale dei campionati mondiali di calcio e continuata fino all’alba in Italia.
Nelle strade, nelle piazze, nelle spiagge, ovunque fosse possibile festeggiare e sventolare la bandiera italiana, che assunse un significato universale, sino ad allora usato solo dalla destra.
Un romanzo di calcio dove si intrecciano eventi del passato e ricordi di giovinezza.
Con vigore narrativo emergono le figure di Riva, Rivera, Burgnich e Boninsegna ma anche le tante figure anonime.
Fu la volta che L'Italia andò all'attacco e vinse, interpretando il sentimento di una intera generazione,non solo studentesca.
Andare all'attaccio per cambiare il mondo, per realizzare diritti, libero amore e giustizia sociale.
E' bello pensare che lo spirito del tempo sia entrato in quei mondiali, grazie alla squadra italiana più pazza ed anche in un certo senso più strana della nostra storia calcistica.
Eppure il nostro paese aveva alle spalle il 12 dicembre di Piazza Fontana, ma diventa il paese della speranza, del protagonismo fiducioso.
Il paese dove i genitori con i calli alle mani sognavano i figli laureati.
Quella partita simboleggiò una delle vittorie raggiunte con le unghie e con i denti dal negletto popolo italiano.
Fu la rivalsa della "minoranza coraggiosa", quella che si era liberata dal fascismo di cui sembrava schiavo il nostro paese, che poi si liberò del terrorismo
e che ancora combatte contro le mafie, non ancora vinte ma indebolite.
Un romanzo di calcio che ha il pregio di leggersi tutto di un fiato, ma che ripercorre anche la storia del tempo, raccontando eventi e misfatti mondiali,
figli di quel tempo.
Un racconto corale originale in cui emergono le figure dei campioni ma anche quelle più anonime che diedero vita a un periodo senza il quale,
il celebre «quattro- a-tre» sarebbe rimasto un evento sportivo, e non un indelebile fatto di costume collettivo della storia nazionale.
Fu una partita interminabile, vissuta con il cuore a mille, con la certezza di un evento unico, che mai come in quel giorno si intuiva di poter vincere,
nonostante sapessimo di non essere i più forti, fu la rivincita dei più deboli. quei tempi supplementari fecero la storia.
Successe ciò che doveva essere, la storia giusta, i più deboli si fanno forti e diventano inarrestabili. Per una volta fu così, per una volta, una sola, nulla era scritto, fu la vittoria della volontà, dell'estro, di una specie di giustizia proletaria.
Nando dalla Chiesa ricostruisce quella notte indimenticabile, ne individua i momenti e i protagonisti ma approfondisce anche il lato narrativo su un ampio sfondo sociale.
Quella partita tra Italia e Germania è stata il punto d’incontro di passioni e rivalità nazionali di più di una generazione ed è lo specchio ideale di un’epoca.

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