di Giovanni Dozzini.

Non è stata una valanga.
La coalizione di destra ha preso il 43% dei voti, il 6% più del 2018, il 6% in meno rispetto alle Europee del 2019. Fa impressione che un partito postfascista prenda il 26% ed esprima il primo ministro, ma i postfascisti nei governi di destra in Italia ci sono dal 1994, lo sdoganamento è un dato di realtà consolidato. L'Italia non svolta a destra, l'Italia è un Paese tendenzialmente di destra che di volta in volta sceglie a quale destra votarsi. Alle Europee del 2019 Salvini+Meloni arrivavano a più del 40%. Due italiani su cinque erano fascisti? No, come non lo è adesso l'italiano su tre che rappresenterebbero Lega e Fratelli d'Italia. È che gli italiani, come i popoli di tutto il mondo, votano in base ai propri presunti interessi prima ancora che in base alla propria idea di società. E lo fanno sempre di più, visto che i grandi partiti di massa e le grandi ideologie non esistono più. Inoltre gli italiani votano sempre di meno, perché hanno capito che prima o poi in Italia arriva sempre un governo di larghe intese che fa sostanzialmente ciò che si aspettano che faccia a Bruxelles, con qualche variazione difficilmente percepibile.
E di là, anzi di qua? Anche un bambino aveva capito che rinunciare all'alleanza con Conte per il Pd sarebbe stato un suicidio, così come è evidente che Conte ha preso un'enormità di voti da gente di sinistra che gli ha creduto quando è stato premier di un governo di centrosinistra e ha continuato a credergli quando ha spostato a sinistra l'asse del suo partito. Deludente il partito per cui ho votato io: stare sotto il 4% per Alleanza Verdi-Sinistra vuol dire uscire malino da queste elezioni, anche se avrà una buona rappresentanza in Parlamento. Non ho ancora capito se Aboubakar Soumahoro abbia qualche possibilità di essere ripescato nonostante l'imperdonabile sconfitta all'uninominale (Modena, tu quoque, ma cosa minchia mi sei diventata?), possiamo essere contenti per Ilaria Cucchi eletta in Senato.
Infine, il ticket Calenda-Renzi, che prende appena meno di Forza Italia in attesa di capire quanta parte di Forza Italia gli si riverserà dentro quando morirà Berlusconi, cosa che prima o poi dovrà pur avvenire, e Forza Italia smetterà conseguentemente di esistere.
Per inciso, la colpa di tutto ciò è naturalmente proprio di Matteo Renzi, che un anno e mezzo fa, tra una prestazione occasionale e l'altra in Arabia Saudita, ha abbattuto il governo più a sinistra dell'ultimo quarto di secolo per portare a Palazzo Chigi Draghi, il molto migliorabile migliore dei migliori, tirandosi dietro Salvini e Berlusconi. Renzi, in definitiva, è la più grande sciagura politica abbattutasi sull'Italia nel nuovo millennio, colui che ha reso possibile tutto il peggio che ci è capitato.
 

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