Rifondazione comunista dell’Umbria ha partecipato all’assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale di Montegabbione sulla chiusura del Pronto Soccorso di Città della Pieve. Nel merito, noi ci siamo subito opposti e abbiamo sostenuto in questa battaglia l’amministrazione di Montegabbione e il territorio dell’alto orvietano.

Come noto, il Tar dell’Umbria ha poi accolto il ricorso del sindaco di Montegabbione contro il provvedimento. A seguito di questa sentenza la Regione ha però fatto ricorso al Consiglio di Stato, un’iniziativa che abbiamo considerato del tutto sbagliata. Ecco, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, bene ha fatto l’amministrazione di Montegabbione ad organizzare un’assemblea aperta, bene ha fatto l’amministrazione ad invitare le istituzioni regionali, le forze sociali ed associative, i parlamentari umbri e le forze politiche. Di sicuro alle tante cittadine e ai tanti cittadini intervenuti non sono sfuggite le assenze.

Del resto il caso di Città della Pieve è emblematico del rimpallo di responsabilità.  Sul diritto alla salute non si possono però accettare dismissioni e cancellazione di presidi territoriali, tanto più se colpiscono zone disagiate: alle cittadine e ai cittadini dell’alto orvietano serve ripristinare l’ospedale sede di Pronto Soccorso di Città della Pieve. Per parte nostra continueremo a sostenere la battaglia dell’amministrazione di Montegabbione, a difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute per i cittadini.

Rifondazione comunista dell’Umbria

 

 

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