«Faccio presente a Romano Prodi e a chi condivide le sue affermazioni che noi, quando ponevamo problemi ai governi, lo facevamo per difendere gli interessi di lavoratrici e lavoratori, disoccupate/i, pensionate/i i cui diritti sono stati spesso e volentieri massacrati dal suo centrosinistra - dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Noi rompevamo con i governi per dire no a guerre, privatizzazioni, precarizzazione del lavoro, per difendere scuola e sanità pubbliche. Se Prodi avesse detto si alle 35 ore, che Jospin approvò in Francia, oggi ci sarebbero un milione di disoccupati in meno. Ricordo a Prodi che Renzi come lui è un ex democristiano, cresciuto nella sua Margherita».

Tratto da un post della pagina Facebook di Rifondazione Comunista Umbria

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