di Armando Allegretti

PERUGIA - Dopo settimane dalla gravissima denuncia diffusa dalla trasmissione Le Iene sui presunti abusi subiti da alcuni ragazzi presso dei centri di accoglienza della regione, appare sempre più inquietante il silenzio della Curia perugina, della Caritas umbra e dello stesso Vaticano.
Nel servizio de Le Iene si accusa un sacerdote cui farebbero capo numerose strutture Caritas di recupero per tossicodipendenti, extracomunitari ed ex detenuti di aver compiuto ripetute molestie e intimidazioni su persone bisognose di aiuto.

Umbrialeft ha parlato più volte con la volontaria che si è impegnata e che continua a battersi per far si che questi abusi finiscano, la signora Claudia ha riferito che “nelle strutture dove sono ospitati questi giovani la situazione non è delle migliori, i ragazzi che entrano per poter essere in qualche modo riabilitati e reinseriti alla società sono vittime di soprusi, minacce e abusi da parte del sacerdote che li dovrebbe accudire e proteggere”.

“Un ragazzo – continua – aveva già denunciato all’epoca con l’aiuto di una dottoressa l’accaduto al vescovo allora in carica e ad un altro sacerdote ma che nessun provvedimento è stato preso e che il sacerdote molestatore è ancora al suo posto”.

A quanto pare il Vescovo di Perugia, Gualtiero Bassetti, e il suo predecessore Giuseppe Chiaretti, che risulterebbero essere stati informati da tempo delle accuse non hanno nulla da dire. Occorre fare subito chiarezza su sull’argomento che rimane ancora preoccupante.
Intanto, Le Iene ieri sono tornate sull’argomento con un altro servizio che a quanto pare non ha portato grossi frutti. Intanto Claudia ci ricorda di essersi “già recata a parlare con il Vescovo per informarlo dei fatti, circa 1 anno fa e poi di aver scritto una lettera dove lo informava dei fatti che succedevano nella struttura denunciando queste violenze verbali e sessuali sui ragazzi che non potevano difendersi” - perché continua – “spesso erano minacciati di esser cacciati via o addirittura denunciati alla Polizia per reati magari non commessi realmente”.

Stranamente dall’incontro col Vescovo è emerso che le verifiche sull’argomento sono state fatte e non è emerso nulla di grave, cosa strana perché a quanto riferiscono i ragazzi in questione non sono stati mai ascoltati da nessuno in merito alle presunte violenze.

Di cose non chiare in questa storia ce ne sono a cominciare da cosa ne pensa il Vaticano rispetto alle condotte dei due Vescovi che, secondo quanto suggerito da Benedetto XVI, dovrebbero vigilare e collaborare con la giurisdizione italiana alle condizioni di vita a cui sono sottoposti i ragazzi che entrano in queste comunità per ricevere un aiuto concreto.
 

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