A distanza di una settimana dal parere della Corte dei Conti dell’Umbria, che ha disposto la bocciatura del piano di predissesto presentato dal Comune di Terni, intendiamo esprimere alcune considerazioni.

Una volta di più, si è manifestato il completo distacco, l’arroccamento nei confronti della comunità cittadina, che sta caratterizzando il secondo mandato di Di Girolamo, della sua maggioranza e dell’amministrazione comunale. Il piano di predissesto, un atto fondamentale che, qualora approvato, condizionerà per anni la vita della città e le scelte che potranno essere intraprese nel futuro dalle amministrazioni che si succederanno, è stato elaborato in perfetta solitudine, senza alcun coinvolgimento e dialogo con i corpi intermedi, con la cittadinanza che negli anni a venire sarà chiamata a sopportare il peso dei tagli e delle riduzioni dei servizi pubblici. La stessa scelta di procedere al ricorso avverso la decisione della sezione regionale della Corte dei Conti, assunta e annunciata nella immediatezza, prima di conoscerne le motivazioni e di un confronto politico anche solo all’interno delle residue forze di maggioranza, è l’ennesimo segnale di quanto denunciamo. Lo stesso distacco, mancata capacità e volontà di dialogo e coinvolgimento con la città e i suoi corpi intermedi che sta caratterizzando il dibattito che si sta svolgendo attorno ad un’altra questione fondamentale per il futuro di Terni e delle aree limitrofe, la predisposizione del piano per l’area di crisi complessa Terni-Narni.

Un ulteriore elemento si pone all’attenzione in questa vicenda: unitamente alle responsabilità politiche, le carenze tecniche e amministrative di settori dirigenziali dell’amministrazione comunale, evidenziatesi oggi nelle forti criticità rilevate nell’elaborazione del piano di predissesto, e negli anni precedenti nella scorretta gestione economico-finanziaria dell’ente. Occorre intervenire oculatamente sul punto, con un investimento in formazione e qualità delle figure tecniche dell’amministrazione comunale.

Da ultimo, il piano politico. Sinistra Italiana non è lieta della bocciatura del piano di predissesto, non tifiamo per il commissariamento, pur essendo consapevoli e convinti del completo esaurimento di questa consiliatura e della inevitabilità, a questo punto, delle dimissioni da parte del sindaco. Quanto ci viene richiesto dalla Corte dei Conti sono tagli al bilancio, privatizzazioni in misura ancora maggiore di quanto già si sta perseguendo da anni, e che costituisce il nucleo del piano di predissesto, a partire dalla vendita delle farmacie comunali. Riteniamo indispensabile per la Sinistra proporre, e trovare gli strumenti per metterlo in atto, un modello alternativo di città e di amministrazione, che non veda i servizi sociali, le scuole, l’assistenza sanitaria, quali orpelli e pesi al bilancio, da dismettere, privatizzare o dare in gestione a soggetti economici privati; un’idea di amministrazione alternativa a quella attuale, che vede come unico principio ispiratore quello della economicità e contrazione dei bilanci, sino allo scandalo dell’assegnazione di un appalto comunale, come quello per la pulizia degli uffici comunali, con un ribasso del 60%.

Progettare e costruire, in poche parole, un’alternativa all’austerity, a partire dal governo delle amministrazioni locali.

Sinistra Italiana - Terni

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