Seconda settimana di campagna elettorale di Potere al Popolo! Umbria, stavolta incentrata sui temi Reddito e Lavoro. Una questione critica nella nostra regione, penultima in Italia per crescita del Pil fra il 2014 e 2018 (-8,4%, media nazionale -4%, media centro Italia -2,8%), con oltre 40mila disoccupati e 4mila emigrati all’estero, soprattutto giovani. Alla faccia della ripresa! Flavia Battistoni, candidata al plurinominale della camera afferma: ” una situazione economica e lavorativa che vede l’Umbria addirittura più in crisi rispetto ai già pessimi dati nazionali, dimostrazione della piena continuità tra governo nazionale e regionale. La prova di questa continuità è la candidatura di Matteo Renzi come capolista al Senato nel collegio umbro” . Aggiunge Andrea Ferroni, capolista al plurinominale della camera: “i dati sopra elencati sono il frutto di 20 anni di politiche neoliberiste, di cui sono responsabili sia i governi di centro-destra che di centro-“sinistra”, pensiamo al pacchetto Treu che ha fatto da spartiacque alle politiche di precarizzazione del mondo del lavoro.”. Questi sono i grandi risultati del Jobs Act e delle politiche che hanno svenduto i diritti e il potere dei lavoratori alle multinazionali: non è nostra abitudine fare politica con numeri che contano come “occupato” anche chi ha lavorato almeno un’ora nella settimana di indagine, ma la situazione è fuori controllo e aggravata dai casi di morte sul lavoro, purtroppo in costante crescita anche nel 2018, ultima quella di un muratore precipitato da un ponteggio di 10 metri sabato pomeriggio a Capanne (Perugia). Potere al Popolo sta nei luoghi di lavoro, dove si è rotto il legame fra i partiti e le loro basi sociali, e sa quali sono le soluzioni per ridare dignità ai lavoratori e alle lavoratrici. Se è vero che l’innovazione tecnologica è progresso, chiediamo l’abbassamento dell’orario settimanale a 32 ore a parità di salario. Se la disoccupazione giovanile è inarrestabile, chiediamo la fine dello sfruttamento mascherato da tirocinio e subito investimenti nella messa in sicurezza dei territori e nella conversione ecologica del settore energetico per creare nuovi posti di lavoro. Un lavoratore formato e informato è un lavoratore che non si lascia sfruttare: chiediamo il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, proponiamo la cancellazione delle forme di contratto che legalizzano la precarietà e pretendiamo la sicurezza di una seria formazione a carico del datore di lavoro. Quella italiana, e quella umbra in particolare, sono economie «di qualità» per tutti i settori, eppure i manager operano le scelte di marketing, i dirigenti spostano i luoghi di produzione, e i lavoratori subiscono le leggi del mercato sempre a favore del profitto dell’azienda. Noi la pensiamo diversamente: regolamentazione delle multinazionali, vincolandole a scopi sociali utili al territorio in cui queste sono presenti, maggiori tutele per i lavoratori autonomi e a partita iva. Crediamo che sia l’unico modo per difendere l’artigianato e i prodotti tipici della nostra terra. Conclude Fiorangelo Silvestri, capolista al senato : "In queste settimane porteremo avanti le rivendicazioni per cui ci battiamo da sempre, come la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, un reddito minimo garantito e un lavoro stabile e sicuro”. L’Italia è fondata sul lavoro, e il lavoro e il reddito non sono slogan elettorali ma gli strumenti per arginare le guerre fra poveri e non scontare sulla pelle dei cittadini gli andamenti dei mercati finanziari. Per questo, in questa settimana, saremo davanti ai luoghi caldi del lavoro, della precarietà e della disoccupazione umbra.

Potere al Popolo Umbria.
 

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