TERNI - Il nostro obiettivo è sempre stato quello di ripartire dai quartieri popolari della città: è lì che si trova la nostra gente; è lì che si trovano i poveri, gli emarginati, gli sfruttati.

Terni, quartiere Italia, piazza della Pace, villaggio multietnico, luogo di sofferenza e aspettative di riscatto; da lì, poco meno di un anno fa, abbiamo iniziato a sperimentare le pratiche sociali, con eventi ludici e di aggregazione per bambini e, nello stesso tempo, con il metodo dell'inchiesta per analizzare le criticità avvertite dai residenti.

È lì che vorremmo, a breve, aprire una Casa del Popolo; è lì che vorremmo restituire agli abitanti il campetto sportivo di via Salvo D'Acquisto, ormai da anni lasciato nel degrado dalle istituzioni.

Il 13 giugno è stata per noi una giornata speciale: ricorreva la Liberazione della città dal nazifascismo; è la data dell'ingresso a Terni dei liberatori della Brigata Gramsci (checché ne dica qualche sedicente storico ).

Per noi l'antifascismo e la Liberazione non rappresentano un momento solo istituzionale e di facciata; noi l'intendiamo anche come lotta alle contraddizioni della società capitalista, la quale si alimenta di sfruttamento ed esclusione sociale dei più deboli, elementi cardine del sistema nazifascista.

Questo fu l'elemento principale della lotta partigiana, la quale ambiva a creare una società completamente differente da quella fascista e che ne impresse i caratteri nella carta costituzionale. Per questo siamo voluti essere, il 13 giugno, in un quartiere difficile di Terni, a discutere di degrado, affitti, case popolari e soluzioni ai drammi reali delle persone.

È stato fatto in una occasione aperta al pubblico, in piazza; un dibattito seguito anche dai cittadini, con gli interventi dei compagni di Roma di Asia USB, con la partecipazione apprezzabile del presidente di Ater Almadori e del segretario del Sunia Iannoni. Un dibattito in cui è emerso il carattere prevaricatore dell'introduzione dell'isee per la modulazione degli affitti ater, introdotto in maniera illecita da una giunta regionale commissariata a cui pertanto sono affidati solo incarichi di gestione amministrativa.

Per questo motivo inizieremo nei quartieri popolari, abbandonati dalle istituzioni e non solo da oggi, una battaglia politica affinché questo provvedimento venga tolto.

La festa ha visto anche momenti ludici, spettacoli per bambini, porchetta e musica hip-hop. La serata è stato un grande momento di vitalità del quartiere, grazie al contest di hip-hop che ha visto la presenza di quasi duecento ragazzi e ragazze, con corpi di ballo e crew provenienti non solo dal territorio ternano ma anche da Teramo, Vasto, L'Aquila, Cesena e Roma. Una piazza, quella di quartiere Italia, che è tornata a vivere e ad essere luogo di socialità come non si vedeva da anni.

Non ci fermeremo qui. Continueremo ad esserci nei luoghi difficili della città, a presidiare le periferie e contrastare i fascisti sul territorio; a vigilare e denunciare se ci saranno aumenti degli affitti delle case popolari.

Potere al popolo!

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