CANNARA - Il ponte sul fiume Topino che attraversa il centro abitato di Cannara, situato lungo la SP 410/1 (al km 2+173) “sorvegliato speciale”.

La Provincia di Perugia ha, infatti, installato 12 sensori di cui 6 accelerometri, 2 inclinometri e 4 estensimetri (forniti e progettati dalla ditta “Eagleprojects”, società' di sviluppo software e progettazione di infrastrutture con sede a Perugia), tutti in fibra ottica che, se collegati su un portante ottico, possono raggiungere centri di controllo remoti distanti fino a 50 km dalla infrastruttura monitorata, senza l'utilizzo di corrente elettrica.

Il progetto nasce nell'ambito della tesi di laurea di uno studente del Politecnico di Torino, Nicola Catalano, e dalla collaborazione dell'azienda “Eagleprojects” avviata in via sperimentale con la Provincia di Perugia, coadiuvata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia nella persona del professor Filippo Ubertini.

La tecnologia adottata permette di controllare in tempo reale, 24/h, il comportamento del ponte al passaggio dei mezzi e di analizzare eventuali anomalie. I dati trasmessi da questi sensori saranno accessibili da remoto su web o app e consultabili in qualsiasi luogo anche con un semplice smartphone.

I sensori installati forniscono, inoltre, utili informazioni, oltre a quelle generate dal traffico veicolare, relativamente a varie sollecitazioni esterne di natura idraulica (oscillazioni di falda, ondate di piena del corso d’acqua) e sismiche.
L'obiettivo è quello di creare in futuro, attraverso un sistema affidabile, un database storico con informazioni costantemente aggiornate, e riuscire a controllare contemporaneamente, da un solo luogo, strutture di ogni genere posizionate anche a distanze notevoli tra loro.

Il monitoraggio strumentale è legato alla necessità di avere il controllo sullo stato di salute di strutture storiche e infrastrutture stradali. È per questo che enti pubblici, università e privati hanno sviluppato da tempo insieme soluzioni innovative a basso impatto ambientale e ad alta affidabilità.

“In realtà la Provincia di Perugia da anni monitora costantemente l'infrastruttura – spiega la consigliera provinciale con delega alla Viabilità, Erika Borghesi -. Infatti, già prima degli eventi sismici del 2016 e successivi erano stati condotti studi in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale per valutarne l’evoluzione del quadro fessurativo. Poi a seguito del terremoto – ricorda Borghesi - il ponte era stato chiuso completamente al transito con Ordinanza Sindacale del 27 ottobre 2016. A seguito di indagine più accurata venne riaperto a senso unico alternato ai mezzi con massa complessiva a pieno carico non superiore alle 10 tonnellate con esclusione degli autobus. Quindi la Provincia ha segnalato la necessità di un intervento di ripristino nell’ambito del censimento delle criticità per il 6° stralcio del 'Programma degli interventi urgenti di messa in sicurezza e ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali interessate dagli eccezionali eventi sismici che hanno colpito il territorio delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal 24/08/2016', in corso di approvazione da parte del Dipartimento di Protezione Civile del MIT per un importo di circa €.1.500.000,00”.

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