TERNI . La presidente della regione Marini e l’assessore Chianella, con l’enfasi e la soddisfazione che è propria di chi pensa di fare gli “INTERESSI DI TUTTA L’UMBRIA”, annunciano l’arrivo di una pioggia di milioni (ben 63) per ammodernare la rete ferroviaria FCU.

Vengono menzionate le tratte interessate di Perugia e del nord dell’Umbria, senza accennare alla scandalosa situazione della tratta Cesi-Terni, sulla quale si sono riversati milioni di euro per la trasformazione in metropolitana di superficie, e che invece da anni giace abbandonata e incompiuta, al punto che i furti e il degrado hanno reso di fatto inagibili le stazioncine ferroviarie che ora in parte risultano smantellate.

Uno scandalo senza fine costellato da impegni e annunci, che probabilmente fin dai prossimi giorni saranno nuovamente riproposti da parte di rappresentanti istituzionali regionali e locali, sul completamento della tratta e che hanno sortito un unico risultato: lo sperpero di risorse su cui la Corte dei Conti avrebbe il dovere di indagare.

Il quadro che abbiamo di fronte è sempre più desolante: Terni sempre più isolata, senza un’Amministrazione degna di questo nome, e con il resto dell’Umbria impegnato a demolire definitivamente la dignità e le speranze per la nostra comunità di essere considerata parte della stessa Umbria.

Chi pensa che tale situazione possa essere ancora a lungo ”governata”, compie un grave errore perché è ovvio che l’interrogativo che i cittadini ternani si porranno è se rimanere ingabbiati in una realtà regionale la cui classe dirigente, da anni, ha scelto di rendere il  territorio di Terni marginale, e al servizio delle ambizioni peruginocentriche, o se guardare oltre i confini dell’Umbria.

Il coordinamento UCT

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