Pil Umbria/ Vinti: "Anche i dati sul declino dell’Umbria sono in crisi”
(Avi News) – PERUGIA – “Si è avviato un balletto di numeri a cui è necessario porre fine per capire dove siamo arrivati, dove stiamo andando e, soprattutto, quali politiche economiche è necessario variare”. Queste le parole di Stefano Vinti di Sinistra italiana in merito ai dati relativi allo stato dell’economia regionale.
“Il declino economico e sociale dell’Umbria – spiega Vinti – è contraddistinto anche da una paradossale incertezza sulle stime della ‘crescita’ o della ‘non crescita’ dell’apparato produttivo ed economico della nostra regione, che dipendono dalle agenzie che le forniscono e le rendono pubbliche”.
“L’autorevole Ires Cgil dell’Umbria – sottolinea Stefano Vinti – ritiene che i dati forniti da Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) siano i più attendibili: dopo un 2015 di pallida ripresa, per l’Umbria il 2016 è stato l’anno con il peggior dato tra le regioni italiane, di molto inferiore all’anno precedente, con una stima del Pil addirittura al -1,1 per cento. Un dato che sarebbe molto negativo e preoccupante, che comunque andrebbe giudicato dalle autorità istituzionali, a cui consigliamo di uscire dal riserbo”.
“I dati del 2017 forniti dall’Istat e dall’Inps – conclude Vinti –, sulla disoccupazione e sulla precarietà del lavoro, non lasciano presagire nulla di buono, cosi come le tante vertenze aziendali aperte. Per questo è necessario che le istituzioni ci facciano sapere su quali dati basano la propria azione”.
Sabato
02/12/17
12:33
Abbiamo già stanziati i contributi europei per il sisma del 2016.
Possiamo organizzare un grande piano di "RICOSTRUZIONE" del patrimonio danneggiato partendo dalla ricostruzione integrale di Castelluccio, che consentirebbe di travasare in pochi anni almeno un Miliardo (UNI MILIARDO...UN MILIARDO di euro) nella economia locale con ritorni virtuosi per il futuro.
Continuiamo a lamentarci che le cose vanno male senza fare proposte o attivarsi perché si prendano iniziative virtuose che in futuro producano reddito, elaborando proposte concrete ...
Ormai si é capito che lo staff al comando non ha idee e quelle che ha, hanno un corto respiro, finalizzate prevalentemente a soddisfare interessi singoli di breve periodo.
La direzione politica Regionale usi la sua capacità di elaborazione politica per rendersi conto della sua incapacità e quindi si apra e assecondi i progetti di quegli imprenditori che le idee le hanno, ma non il potere di realizzarle.
PS
Fare l'IKEA a Collestrada (o in qualunque altra parte dell'Umbria) dimostra la incapacità tecnica della nostra attuale classe politica perché non ci si rende conto che la sua realizzazione non é una misura che aiuta l'economia locale ma una colpevole decisione che la impoverirà drammaticamente perché, per un piatto di lenticchie, (assunzioni) sottrarrà masse significative di denaro dalla nostra economia locale per trasferirle all'estro.
Con queste decisioni autolesioniste si dovrebbe risollevare l'economia regionale?