TERNI - la vicenda, riportata anche da alcuni quotidiani locali, del gruppetto di pensionati ex dipendenti AST “sfrattati” dal CLT può essere ritenuta dai più una storia marginale a cui non dare molto peso.

Ma quelle persone, socie e frequentatori abituali del Circolo di Via Muratori, vivono questo allontanamento come un vero e proprio sopruso. Ed è difficile dargli torto.

I pensionati denunciano che, da quest’autunno, viene negata loro l'utilizzo dei locali sottostanti l'ex bar, ormai riconvertito a ristorante. Spazi riservati da sempre per scopi ricreativi, giochi da tavolo, compreso quello delle carte.

Attività che non hanno valenza sociale e non più compatibili con l’immagine ed i nuovi programmi del Circolo, dichiara freddamente la Presidenza.

Per questi ex dipendenti che, come dichiarano loro, “non hanno più l’età per giocare a padel, basket o pallavolo” e che si incontravano al Circolo Lavoratori Terni tutti i giorni per scambiare quattro chiacchiere tra una partita e l’altra, questa risposta è apparsa inaccettabile.

Ed anziché rassegnarsi e trasferirsi in un altro luogo per ritrovarsi e stare assieme, hanno aperto una vera e propria vertenza, perché quel Circolo è anche il loro, come di tutti i dipendenti ed ex lavoratori dell’AST e dei loro famigliari. Ed è coi soldi loro e di tutti, che è stato costituito e che viene ancor oggi mantenuto, attraverso un sostanzioso contributo economico aziendale annuo.

Le attività “ricreative”, compaiono nello Statuto a fianco di quelle sportive e culturali ed è ben specificato che “scopo del Circolo è di offrire ai soci, dipendente ed ex, anche strumenti e strutture per il tempo libero”.

Semmai sono altre attività ad essere assai discutibili, e gli anziani ricordano un altro articolo dello Statuto violato, quello che “impedisce la destinazione di beni mobili ed immobili ad attività diverse da quelle che discendono dagli scopi del circolo”.

Gli ex lavoratori si sono rivolti all’Amministratore Delegato dell’AST Burelli ed a tutte le organizzazioni sindacali che, tramite propri delegati, cogestiscono le attività del CLT.

L’unica risposta è stato il silenzio e l’indifferenza.

La delusione e la rabbia nei confronti delle forze sindacali, accusate di essere troppo morbide e complici, li ha portati anche ad un volantinaggio davanti le portinerie delle Acciaierie, dalle quali uscivano, fino a pochi anni fa, al termine del loro turno di lavoro.

Il braccio di ferro con i vertici del Circolo è avanzato al punto che, a fine anno, a questi ex lavoratori è stato negato il rinnovo dell’iscrizione al circolo, senza spiegazione formale alcuna.

Rifondazione Comunista di Terni, ritiene che il CLT sia un patrimonio importante della città e che le sue strutture e finalità non devono essere snaturate e piegate a logiche che contrastino le ragioni stesse del Circolo. Chiede che ai pensionati venga rinnovata la tessera 2019 perché è un diritto che non è nella disponibilità di altri, e lancia un appello a tutti i soggetti coinvolti, forze sindacali in primis, affinché si usi finalmente il buonsenso e si trovi una soluzione che metta fine ad una storia che non avrebbe dovuto nascere e trascinarsi per tanto tempo.

Non pensiamo serva uno sforzo titanico.

PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA

Segreteria Provinciale di Terni

Sezione PRC Lavoratori AST

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