In Umbria l'emergenza vera è il lavoro che non c'è e la bassa qualità di quel poco che viene offerto, la stessa emergenza che colpisce il nostro Paese. Per questo occorre il varo di un 'Piano regionale del lavoro' che abbia come obiettivo di creare migliaia di nuovi posti di lavoro, qualificati e a tempo indeterminato.
Un Piano regionale del lavoro può essere finanziato da risorse pubbliche nazionali,europee e regionali nochè da quelle private.
Ovviamente bisogna sviluppare una nuova politica di investimenti pubblici e privati.
Nuovo lavoro 'buono' si crea investendo in politiche industriali che riqualifichino le produzioni e le rendano ecosostenibili, nel risparmio energetico e nelle fonti di energia rinnovabili, nell'agricoltura di qualità come quella biologica e a 'km zero', nella messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico, nella cultura e nella manutenzione del patrimonio artistico e monumentale, nella manutenzione della rete viaria e infrastutturale, nella digitalizzazione dei territori e delle città, nel ciclo dei rifiuti creando le filiere del riciclo e del riuso.Naturalmente, lavoro altamente qualificato si crea investendo nel diritto alla salute, nel potenziamento della sanità pubblica e abbattendo le liste di attesa, come garantendo il diritto alla casa a tutti con investimenti nell'edilizia residenziale pubblica. Lavoro 'buono' è, ad esempio, investire nella realizzazione di nuovi asili nido pubblici, riqualificare la scuola, l'università e la ricerca pubblica. Come è importante garantire il diritto alla attività motoria e allo sport di base a tutti anche attraverso il potenziamento, la messa a norma e la manutenzione dell'impiantistica sportiva.
Un Piano regionale del lavoro, per garantire il lavoro come diritto fondamentale, ponendosi l'obiettivo della piena occupazione, come grande obiettivo riformatore di una 'nuova Umbria'.

Perugia, 28 agosto,2018

Il Coordinamento de 'La Sinistra per l'Umbria'

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