PERUGIA - Nel mese di agosto Civitella d’Arna si anima per ospitare l’edizione 2018 della festa delle campane e del dialetto perugino, a cura dell’associazione Proarna.

Questa mattina l’evento, in programma dal 17 al 26 agosto 2018, è stato presentato in piazza IV novembre alla presenza del vice sindaco Urbano Barelli e dell’assessore Dramane Wagué al termine di una sfilata in costume composta da circa 40 figuranti, tra cui il parroco del tempo don Francesco Baldelli, il conte Giustiniano Degli Azzi e la signora Giulia; questi ultimi nel 1850, anno della fusione delle campane, erano i proprietari del castello.

La sfilata è stata solo un assaggio di uno spaccato di vita contadina di metà ottocento che viene riproposta nell’ambito della festa.

Presenti anche Lamberto Salvatori, presidente della Proarna, Giuseppe Tufo, storico e regista della rievocazione storica, alcuni rappresentati dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e Carrara, impegnati nella realizzazione della mostra Dentro e Fuori, e Sara Tosti curatrice della stessa mostra che nasce come idea di percorso di opere contemporanee, allestite all’esterno ed all’interno del castello di Civitella d’Arna, a testimoniare come in un piccolo paese che conta poco più di quattrocento abitanti, è possibile proporre eventi di alto valore artistico e favorire una rinnovata crescita armonica tra uomo e ambiente.

La correlazione che si attua tra spazio interno ed esterno è intesa nel duplice valore di luoghi da visitare, ma anche in quello di luoghi dell’anima, che si confronta con l’universo intero.

Le campane rappresentano anch’esse questi duplici valori: la diffusione dei suoni e delle idee che sgorgano libere in un luogo ancora privilegiato sotto molti aspetti, i contrasti tra dentro e fuori, titolo di questa edizione, il silenzio ed il suono, la festa e la morte.

L’intento è in sintesi quello di sviluppare un’azione di conoscenza volta a riconoscere l’ambiente come parte di noi stessi, cioè di riconoscere e riconoscersi in Civitella d’Arna, luogo ideale per scambiare idee, per un confronto tra uomo e ambiente, creando così un piccolo itinerario interno ed esterno tra anima e natura.

Gli spazi destinati alle installazioni e individuati all’interno (il castello) ed all’esterno (il parco), su indicazioni degli artisti stessi, evocano percorsi poetici perché i luoghi sono intenzionalmente scelti per diffonderne le caratteristiche storiche, le usanze, la memoria, le attitudini degli abitanti e armonizzati....dal suono delle campane.

 

 

 

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