Il Perugia sale a Mantova con l'obbligo di ... riscatto.
di Elio Clero Bertoldi.
La terza partita in sette giorni il Perugia andrà a giocarla a Mantova, città lombarda di circa 50mila abitanti, ricca d'arte e di storia, che ha il vanto principale di aver dato i natali, nell'antico centro di Andes, al poeta latino Publio Virgilio Marone. Ci sono legami tra i due contendenti? Beh, risalendo indietro nel tempo anche questa località sul Mincio é stata fondata dagli Umbri ed abitata dagli etruschi. E la duchessa Isabella per il suo elegante studiolo commissionò al Perugino alcune tele, così come al Mantegna ed al Costa. Nella stessa epoca Luca Fancelli, suocero del nostro pittore (che aveva sposato la bella e casta Chiara, figlia dell'architetto fiorentino) lavorò molto in città. Senza contare poi quanto scorrazzarono, in lungo ed in largo, sul territorio mantovano i capitani di ventura ed i soldati della nostra regione tra il Quattrocento ed il Cinquecento.
Una curiosità più squisitamente sportiva riguarda invece Emanuele Troise, napoletano, che é stato allievo, oltre che di Zdenek Zeman, anche di Walter Alfredo Novellino, perugino acquisito da ben quarantacinque anni.
Contro il Mantova i biancorossi (fino a quando non torneranno ad esprimersi al meglio sarà bene guardarsi dall'utilizzare il termine "grifoni", mitici animali per antonomasia imbattibili) dovranno trovare un pronto riscatto.
La prestazione interna col Cesena si é rivelata esiziale e imbarazzante. Fabio Caserta ha provato di tutto (anche uno sbilanciatissimo 4-2-4) per ribaltare il risultato, ma l'azzardo non lo ha ripagato come aveva in cuor suo ipotizzato. Sia chiaro: l'allenatore - ad oggi - appare come il meno colpevole della situazione che si é determinata: i giocatori gli sono stati affidati, a singhiozzo, nel corso di tutta la preparazione, tra l'altro partita in ritardo per via del Covid e delle false positività e pertanto i lavori restano tuttora in corso. Tuttavia, un colpo d'ala diventa indispensabile, perché perdere ancora terreno risulterebbe deleterio sul piano della classifica, del morale e dell'ambiente. Alla terza giornata i biancorossi arrancano in nona posizione ed il Mantova al sedicesimo, mentre le tre squadre che i biancorossi hanno già affrontato - Fano, Arezzo e Cesena - galleggiano, rispettivamente, al tredicesimo, al diciassettesimo e all'undicesimo posto. Insomma una collocazione di graduatoria delicata, se non preoccupante.
Gli osservatori onesti e terzi non possono, infine, non rimarcare che i campionati non possono essere organizzati e gestiti con l'esempio di chi serve i funghi (e magari fossero porcini) agli invitati al pranzo di nozze. Se qualcuno pone pietanze modeste e raffazzonate sulle tavole imbandite, poi non si può meravigliare se gli arrivano, nel caso migliore, lazzi, frizzi e pernacchie.
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