PERUGIA - Nella giornata odierna il Presidente della Provincia Nando Mismetti ha provveduto a presentare un esposto cautelativo alla Procura generale della Repubblica, al Prefetto di Perugia e alla Sezione regionale della Corte dei Conti, per denunciare la gravissima condizione economica e finanziaria in cui continua ad essere costretto ad operare l’Ente provinciale.

Con questo atto la Provincia di Perugia (contestualmente a quanto stanno facendo in questi giorni tutte le province italiane) ha voluto formalmente denunciare una situazione ormai insostenibile, mettendo pienamente a conoscenza le comunità locali e le amministrazioni dello Stato dell’estremo rischio in cui versano i servizi di competenza provinciale.

Come ribadito fin troppe volte in questi anni, infatti, la Provincia di Perugia, pur essendo competente in funzioni fondamentali come viabilità provinciale, viabilità regionale, edilizia scolastica ecc., si è vista sottrarre anno dopo anno le risorse necessarie per poter svolgere i relativi servizi.

La situazione che sta continuando a protrarsi è paradossale: attraverso i tre principali tributi propri degli enti provinciali (l’imposta provinciale di trascrizione, l’imposta sulle assicurazioni Rc auto e il tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione e igiene dell'ambiente), le Province sarebbero in grado di adempiere all’esercizio delle funzioni ad esse affidate, secondo lo spirito dell’art. 119 Cost., che espressamente prevede che le risorse derivanti da entrate proprie, compartecipazioni a tributi erariali ed eventualmente da quelle a titolo perequativo, devono consentire agli enti territoriali di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. In realtà, anziché poter utilizzare le risorse derivanti dalle entrate proprie per le funzioni ad esse attribuite, le Province devono riversarne l’intero ammontare allo Stato, pregiudicando gravemente i propri bilanci e lo svolgimento efficiente delle proprie funzioni, in palese contraddizione non solo con l’attribuzione legislativa dei compiti ad esse affidati, ma ancor prima con la norma dell’art. 119 della Costituzione, prima richiamata. Come affermato recentemente anche dalla Corte costituzionale (sentenze nn. 10/2016 e 188/2015), la riduzione delle risorse necessarie per funzioni conferite alle Province “si riverbera sull’autonomia di queste”, contrastando con le norme costituzionali “nella misura in cui non consente di finanziare adeguatamente le funzioni stesse”. Il che si riflette inevitabilmente anche sul buon andamento dell’azione amministrativa, con “grave pregiudizio all’assolvimento delle funzioni attribuite”.

Questa situazione, con particolare riferimento alla mancata previsione di un adeguato finanziamento delle Province, rappresenta una evidente violazione dell’art. 119 della Costituzione, nonché del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione: ciò comporta gravi danni tanto per i cittadini, quanto per lo stesso Ente territoriale, il quale potrebbe non essere in grado di far fronte alle proprie specifiche funzioni istituzionali. Da qui la presentazione dell’esposto cautelativo, affinché le Autorità interessate possano valutare eventuali condotte illecite omissive e/o commissive ed adoperarsi, per quanto di competenza, al fine della soluzione delle gravi problematiche evidenziate.

 

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