PERUGIA – Verrà presentato mercoledì 22 novembre, alle ore 11.30 nell'Aula Tesi del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione (primo piano Palazzo Florenzi, P.zza Ermini 1) l'Osservatorio regionale sull'Affido Familiare. L'istituto è nato nel febbraio 2017 con un accordo quadro tra il direttore del Dipartimento, Claudia Mazzeschi, e la Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Umbria, Maria Pia Serlupini; i lavori dell'Osservatorio sono coordinati da Silvia Fornari, docente del Dipartimento. Saranno presenti i componenti scientifici dell'Osservatorio e i partner che collaborano con l'Osservatorio: Tribunale per i Minorenni dell'Umbria; Ordine degli Assistenti Sociali dell'Umbria; Ordine degli Psicologi dell'Umbria; Ordine degli Avvocati di Perugia; Anci dell'Umbria.

"La pratica dell'Affido familiare nel nostro Paese - sottolinea la Garante regionale Maria Pia Serlupini - come nella nostra regione, risulta sottodimensionato rispetto alle reali necessità. Mancano persone (famiglie, coppie, single...) disponibili all'accoglienza di bambini e ragazzi. Sono, invece, sempre più numerosi i bisogni di famiglie biologiche che nell'affido troverebbero un valido sostegno. Oggi, inoltre, vi è la necessità di ripensare in maniera plurale, cioè con una piattaforma che si declini in relazione alla pluralità delle difficoltà familiari a cui l'affido fa fronte".

"Al centro – dice la Garante - non c'è quindi solo il minore, ma il mondo del bambino e le sue relazioni. L'affido non può essere un parcheggio o l'ultima spiaggia, ma uno strumento che va  attentamente programmato in ogni sua fase. La co-genitorialità non è qualcosa che si improvvisa: servono mezzi, risorse e strumenti perché gli operatori dei Servizi Sociali possano portare avanti il loro lavoro. È sicuro che aiutare i bambini e le loro famiglie significhi sostanzialmente investire nella crescita generale del nostro Paese".

"Queste consapevolezze hanno condotto – spiega - alla nascita dell'Osservatorio regionale sull'Affido che rappresenterà, io credo, uno strumento molto importante per comprendere la situazione attuale e le sue cause, ma anche per sensibilizzare ed individuare strategie di intervento e percorsi che rendano possibile la costruzione di una rete di famiglie, sostenute dai Servizi, in grado di aiutare i bambini, i ragazzi e le loro famiglie d'origine".

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