PERUGIA – Per tre ore si è discusso, durante la seduta della I commissione consiliare affari costituzionali che si è tenuta mercoledì 11 ottobre a Palazzo dei Priori, della preconsiliare n.72 del 13 settembre 2017 riguardo il servizio di illuminazione votiva. “Una discussione per nulla tranquilla – ha spiegato il consigliere Carmine Camicia –, durante la quale sono emersi i problemi storici e i soliti noti, in piena collaborazione con il Pd, si sono alleati contro la città. Non a caso, ho dovuto lottare non poco per far modificare alcuni punti importanti che penalizzavano i cittadini. Il primo punto emendato riguardava i rimborsi che, secondo la prima stesura, l’utente poteva ottenere solo facendo richiesta, mentre il mio emendamento approvato prevede che ogni forma di restituzione debba essere effettuata direttamente dall’ente”.

“Anche il secondo emendamento che ho proposto è stato approvato dalla commissione – ha concluso il consigliere Camicia – ed elimina di fatto l’articolo 13 che prevedeva sanzioni, per chi non rispettasse il regolamento, fino a 500 euro con una maggiorazione dei costi del 100% nei confronti di chi, magari per dimenticanza, non pagava l’illuminazione votiva. Si ricorda che il Comune incassa solo per il consumo delle piccole luci votive circa 750mila euro, una cifra che verrebbe rigirata a favore di una cooperativa per il servizio che effettua nei cimiteri di Perugia”.

 

 

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