Apprendiamo, non senza stupore, dal Sindaco Romizi e dal Vice Sindaco Barelli che Perugia sarebbe candidata al titolo di “Capitale verde d’Europa” per il 2022. Se non si trattasse di una mera propaganda politico-elettorale ci sarebbe da preoccuparsi per il buon nome della città.

Non si capisce come Perugia possa candidarsi a Capitale Verde quando, nella classifica generale redatta da Legambiente nel rapporto Ecosistema Urbano 2018, ricopre la 28° posizione (su n° 104 Comuni capoluogo) perdendo 3 posti rispetto all’analogo rapporto del 2015.

Scendendo nel dettaglio di alcuni indicatori della ricerca condotta da Legambiente si può notare che Perugia è in 100° posizione per numero di automobili circolanti rispetto alla popolazione; in 84° posizione per capacità di depurazione delle acque; in 73° posizione per perdite di acqua potabile in rete (viene disperso il 45,8% dell’acqua immessa in rete); in 73° posizione per produzione rifiuti pro-capite; in 53° posizione per uso efficiente del suolo; in 52° posizione per presenza nell’aria di ozono O3; in 42° posizione per raccolta differenziata; in 41° posizione per concentrazione di PM10; in 8° posizione per numero di alberi per abitante (n° 29 quando Modena ne ha 108, Brescia 64, Arezzo 40, Pesaro 35, Milano 34 e Rimini 33).

Insomma se Perugia ha le carte in regola per partecipare al titolo di Capitale verde d’Europa, la città di Mantova, 1° classificata nell’indagine di Legambiente, può tranquillamente aspirare a diventare Capitale verde del globo terracqueo.

Dai dati che emergono dal rapporto Ecosistema Urbano, Perugia, più che Capitale in Europa, ne esce, purtroppo, tratteggiata come periferia verde d’Italia.

Negli articoli pubblicati nei giorni scorsi sulla stampa locale il Sindaco Romizi ed il suo Vice Barelli, dopo aver spalancato le porte del centro storico alle automobili e consentito la sosta selvaggia persino in Corso Vannucci ed in Piazza IV Novembre, dichiarano di voler contrastare l’uso dell’auto privata a vantaggio di un sistema non ben identificato di Metro-bus che i suddetti amministratori hanno creduto bene di inserire nel Piano Urbano di Mobilità Sostenibile in via di definitiva approvazione senza tenere in debita considerazione progetti di trasporto urbano più ecologici, innovativi, sostenibili, flessibili, privi di impatto ambientale già in via di sperimentazione in Italia e all’estero.

Appare curiosa, ai limiti del sospetto, la proliferazione di idee, proposte e progetti che si rincorrono nella fase finale della consiliatura quando gli attuali amministratori hanno avuto 5 anni di tempo per realizzare le loro vane promesse, peraltro mai mantenute.

A tale proposito, con particolare riferimento alla questione dei rifiuti, nel programma di Romizi del 2014 si legge testualmente “.... A tal scopo e nella ricerca di un maggior decoro per le nostre strade, intendiamo utilizzare in seno alla nostra acropoli, al posto dei “sacchetti volanti” -ben poco estetici- i cassonetti interrati.....”.

Ma si sa, in campagna elettorale si spera sempre che i cittadini abbiano memoria corta e ormai si vive in un clima di perenne propaganda evitando accuratamente di informare i cittadini sulla reale portata dei problemi. Ed in questo panorama i nostri attuali amministratori comunali non si distinguono, certamente, dalla massa.

Perugia Partecipata porta nel proprio nome il significato di una nuova politica fondata sull’ascolto, sull’informazione e sulla partecipazione dei cittadini. Fondiamo le nostre proposte sui dati reali e sui risultati con particolare attenzione alle problematiche ambientali.

Sulla questione ambientale non si può più scherzare. Per dirla con le parole del Presidente Mattarella: siamo sull’orlo di una crisi globale.

Il Sindaco Romizi e il suo Vice Barelli piuttosto che fare propaganda elettorale farebbero meglio a riconoscere i propri errori per aver peggiorato le condizioni ambientali della città senza illudere i cittadini su percorsi ed obiettivi attualmente irraggiungibili; purtroppo, durante il loro mandato il capoluogo del Cuore verde d’Italia è diventato un po’ meno verde.

Marco Mandarini

Candidato Sindaco “Perugia Partecipata”

 

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