PERUGIA – “Il vice-Sindaco Barelli vuole passare alla storia del Comune di Perugia per le sue assunzioni: abbiamo appreso dalla stampa che uno degli assistenti del vicesindaco è stato assunto da GESENU e che in questi giorni lo stesso Barelli lo ha sostituito procedendo ad una nuova assunzione, ma fuori dalle regole che questa amministrazione si è data”.

Questa la denuncia del gruppo consiliare Pd a Palazzo dei Priori che in una nota osserva: “Prima di tutto GESENU è una partecipata ed è soggetta alla verifica ed al controllo da parte del Vice Sindaco stesso, e Barelli, come dichiarato dal Sindaco Romizi è titolare a seguire le questioni aziendali”.

Se la notizia diffusa dalla stampa venisse confermata per il gruppo dem si paleserebbe “un gravissimo atto di ingerenza e un chiaro conflitto d’interesse, oltre che una violazione della normativa prevista dalla Carta di Pisa approvata dal Comune di Perugia e continuamente disattesa”.

“Ci riserviamo di porre in essere le opportune verifiche – prosegue la nota -, anche attivando se necessario la commissione Controllo e Garanzia e segnalando la questione in tutte le sedi opportune. A questo si aggiunge la nuova assunzione da parte dello stesso Vice Sindaco di un soggetto, privo dei requisiti necessari, ovvero non presente nell’Elenco dei collaboratori degli organi politici promosso e voluto all’inizio della consiliatura dalla stessa Giunta Romizi-Barelli a cui attingere per le assunzioni”.

“Le vicende, se confermate – commentano ancora gli estensori della nota -, sorprendono ancora di più visto che il centro-destra guidato da Romizi e Barelli si è auto-proclamato come censore della nostra città e forza che avrebbe scardinato un sistema di potere consolidato, di prassi inopportune e gestione clientelare: in questi anni l'attuale amministrazione sembra costruire una propria rete funzionale agli interessi di parte o di partito”.

“Durante la seduta odierna del Consiglio Comunale – è la conclusione - il Vicesindaco Barelli, nonostante le nostre ripetute richieste di chiarimento, si è rifiutato di prendere la parola per dare all’assise e ai cittadini spiegazioni sul suo operato”.

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