PERUGIA - “Ieri in Assemblea Regionale, nell’ambito della discussione della proposta di modifica della legge ‘16/2009’ sulla disciplina delle manifestazioni storiche con cui si chiedeva la riduzione del periodo di 5 anni occorrente per l'iscrizione nell'Elenco regionale delle manifestazioni storiche a 3 anni - dichiarano i Consiglieri del PD Tommaso Bori e Sarah Bistocchi – è emerso durante il dibattito che era una specifica richiesta della Giunta Romizi. Al contrario la vera necessità è di sapere quanto è cresciuta la manifestazione in questi tre anni, soprattutto se risulta un aumento delle presenze turistiche, dato che l’evento è organizzato con l’investimento sostanzialmente di sole risorse pubbliche. Visto che, in base al Decreto del Mibact del 3 agosto scorso, per attingere alle risorse del Fondo Nazionale per la rievocazione storica i requisiti previsti per il 2019 non richiedono l’iscrizione nell’albo regionale, non si comprende la pressione esercitata sulla questione, che necessita, invece, di un approfondimento nel merito dei benefici che apporta a Perugia”.

“Come accaduto per Umbria jazz, il più importante festival musicale jazzistico nazionale, – continuano i consiglieri comunali – la cui valenza internazionale proietta la nostra città in un contesto mondiale, la arricchisce culturalmente, turisticamente ed economicamente. Il valore artistico e culturale della manifestazione è stato riconosciuto anche dallo scorso Governo, che aveva approvato la proposta che vedeva come prima firmataria del testo la vicepresidente della Camera Marina Sereni, con il sostegno di tutti i parlamentari umbri, con la quale si chiedeva di investire risorse importanti al fine di sostenerla con un finanziamento da un milione di euro l’anno”.

“A settembre è stato presentato un approfondito studio sul valore economico-sociale che la manifestazione musicale umbra produce su Perugia e il suo territorio – spiegano Bori e Bistocchi - promosso dalla Fondazione Umbria Jazz con la collaborazione dell’Università per Stranieri di Perugia e dall’Università degli studi di Perugia e realizzato dal Prof. Luca Ferrucci del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia e da Simona Collu e Michele Tomassoli, studenti del Master in International Business and Inter-Cultural Context dell’Università per Stranieri di Perugia. Quello che è emerso è che si tratta di un lampante esempio di marketing territoriale che negli anni si è evoluto seguendo i tempi e le esigenze del pubblico, ampliando la sua offerta nel corso dell’anno per prolungare gli effetti benefici dell’evento, pur mantenendo sempre un elevato standard qualitativo. È emerso, prima di tutto, che durante la manifestazione il fatturato aumenta del 58% del campione, rimane invariato per il 40% e diminuisce per 2%. Tra i più beneficiati bar, gelaterie e pasticcerie, naturalmente i ristoranti e poi pub e paninoteche. Per i commercianti l’evento che genera maggiore movimento nelle vendite è UJ per il 75%. Lo stesso trend positivo si evidenzia per le strutture alberghiere, stesso andamento anche per quanto riguarda la movimentazione del Minimetrò dove l’aumento medio di passeggeri nel periodo della manifestazione passa a più del 50%, con un aumento di incassi pari a 106.500 euro ovvero il 5% dei ricavi annuali da biglietteria”.

“Negli ultimi anni questa amministrazione ha ridotto contributi a realtà come Umbria Jazz per concentrare tutte le risorse economiche ed organizzative unicamente a favore dell’associazione Perugia 1416 – concludono i due esponenti del PD – arrivando a mezzo milione di euro in totale e nel 2016, per esempio, ad un utilizzo complessivo di 190.000 euro circa, facendone l’evento su cui il Comune di Perugia investe più risorse. A fronte di un investimento così ingente e sproporzionato rispetto agli altri eventi nessun dato chiaro è mai stato fornito da questa Giunta rispetto ai benefici per la città, per i commercianti, per il turismo e per la cultura cittadina. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno con cui chiediamo a Sindaco e alla Giunta di realizzare uno studio di ricerca dello stesso tipo di quello portato avanti dalla Fondazione Umbria Jazz con la collaborazione dell’Università per Stranieri di Perugia e dall’Università degli studi di Perugia, predisponendo un report simile a quello da loro prodotto e di fornire i dati su introiti alberghi, ristoranti, bar, musei, trasporti pubblici”.

 

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