di Leonardo Caponi.

Leggo e ascolto le preoccupazioni di alcuni compagni circa il rischio che un governo "sovranista", cioè Lega e Meloni o addirittura solo Lega, possa essere peggiore di quello attuale per il quale avremmo dovuto "tifare", guardando al ruolo positivo dei 5stelle. E' una preoccupazione fondata, che condivido, però...Io sinceramente non ho visto fare da questo governo grandi cose di sinistra e non ho mai immaginato il M5S come un partito di sinistra. I 5stelle sono un movimento complesso, che ha tutto e il contrario di tutto, ma che, nel complesso, a mio giudizio, esprime una cultura di destra. Esso è stato il principale portavoce dell'antipolitica, prefigurava, per come è stato concepito, una sorta di associazione dei consumatori, (il carattere autoritario e mercantile della sua struttura organizzativa, attorno alla equivoca fondazione Rousseau ne è l'emblema) che è riuscito a cogliere il disagio e la protesta di gran parte dell'elettorato di sinistra, in modo contraddittorio, senza mai porsi il problema di mettere in discussione il modello economico sociale, ma, sostanzialmente riportandolo dentro le compatibilità di esso. E' un partito che odia e non riconosce i sindacati, il sistema politico della democrazia rappresentativa e che, esplicitamente, si pone il problema (questo io credo sia stato il collante principale con la Lega in questi mesi) di smantellare le Istituzioni parlamentari e costituzionali a vantaggio di una truffaldina democrazia diretta che sarebbe quella solitaria del web. Lo squallido spettacolo di questi giorni, in cui si sono inchiodati alle sedie, le studiano di tutte per restarci e la figura di vero e proprio mascalzone del loro capo Di Maio, completano il quadro.

Non riesco, in vista delle prossime elezioni a prefigurare una alleanza della sinistra coi 5stelle in quanto tali. Penso che la sinistra politica (quel che ne rimane) e associativa, possa e debba aprire (in alternativa e in concorrenza col Pd) un confronto e un dialogo con settori, pezzi, "personalità"(?) dei cinquestelle che ambisca a comporre una coalizione plurale animata da un programma e da una critica da sinistra (e non da destra come fa il Pd) ai sovranisti, probabili vincitori della competizione.

 

P.S. Confesso anch'io che la figura di Salvini mi evoca quella di Mussolini quando, dopo il delitto Matteotti, in Parlamento, ebbe a dire "Se il fascismo è una associazione a delinquere, ebbene io sono il capo di questa associazione a delinquere". Non mi pare però che stavolta la grande borghesia italiana sia incline a consentire una deriva autoritaria oltre un certo limite e sia scarsamente legata ai vincoli europei.

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