di Nicola Bossi

PERUGIA - Nella grande casa del Pd perugino ancora una volta sono saltati gli equilibri politici tra le due grandi anime: da una parte i vincitori bersaniani, dall'altra quelli della composita area-dem (bocciani, popolari, fedeli di Franceschini e pezzi dei veltroniani). Ancora una volta i nervi tesi sono tutti sulla partecipazione nelle aziende pubblici di servizi. A Perugia Gesenu - nettezza urbana -, azienda unica del trasporto - ex Apm e altri - e ora anche Umbra Acque sono tutte in mano ai bersaniani.

La presidenza di Umbra Acque è l'ultimo tassello dello strapotere del sindaco Boccali che hanno nominato l'avvocato Enrico Menichetti, già coordinatore dell'area bersani all'ultimo congresso. La nomina è arrivata a sorpresa dato che un accordo congressuale di fatti riconfermava la presidenza all'area dem (con probabile riconferma di Zucchini). Ma così non è stato. E quindi i maldipancia si sono fatti imponenti.

Ora, per non spaccare il Pd definitivamente, l'ultima nomina a disposizione è quella dell'Afas - la società delle formacie comunali di Perugia, Torgiano e Corciano -: qui gli anti-bersaniani hanno candidato un gentiluomo di altri tempi (democristiano doc) come Roberto Moretti, già capogruppo della Margherita. La nomina però non appare certa. Dato che l'Afas - ente che può continuare ad assumere personale - è ad un bivio politico importante: rilanciare la sua azione pubblica (che produce utili) oppure svenderla ai privati. IL segretario regionale Bottini avrà il suo bel da fare nel far mettere d'accordo Boccali con la minoranza del Pd. E in mezzo a tutto questo diluvio c'è una questione socialista aperta: il Psi da sempre al comando all'Afas lascerà campo aperto perchè ha ri-ottenuto un consigliere d'amministrazione in Umbracque?

Il rinnovo deve essere fatto del Cda entro il 31 luglio, ma le buste con i nomi sono state già inviate lo scorso 15 luglio. Il bilancio 2010 dell’Afas ha fatto segnare un utile di 29mila euro contro i 378 mila del 2009.

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