PERUGIA - Sono da accogliere le pregiudiziali del M5S all’apertura di un dialogo con il PD e le formazioni civiche di centrosinistra. Il PD dell’Umbria anzi deve, a nostro avviso, fare di più: deve sostenere un candidato (gradito) alla Presidenza della Giunta Regionale espressione dei 5S.

Maria Grazia Carbonari, ad esempio, ha un giusto profilo. Vediamo se i 5S riescono a sottrarsi ad una tale proposta.

Il PD dell’Umbria ha deciso di fare un passo di lato. E allora lo faccia fino in fondo accettando la sfida del completo rinnovamento proprio e della regione. Non è tempo di tentativi gattopardeschi di sopravvivenza, con (anche) scarse possibilità di successo. Bisogna pensare alla regione, non ad interessi particolari. E rimettere in campo la politica.

D’altra parte quel sistema di potere chiuso in se stesso, autoreferente, arrogante che abbiamo conosciuto e combattuto dall’interno in questi ultimi anni, era inviso non solo ai 5S ma aveva ormai perso il contatto anche con il suo popolo, come dimostrano i catastrofici risultati elettorali.   

La regione è rimasta in qualche modo prigioniera di una mentalità politica chiusa che l’ha fatta regredire  negli ultimi anni: siamo diventati una regione più povera, con meno occupazione, meno lavoro,  meno investimenti, che indietreggia perfino sul turismo, più isolata, con un tessuto sociale disgregato  e con diseguaglianze crescenti.

Una regione dalla quale i nostri figli scappano per mancanza di opportunità e di prospettive.

Ma questo è il fallimento di una parte della classe dirigente che il PD ha espresso in questi anni,  non di tutto il PD. Non dei suoi valori ed ideali, non del suo popolo.

E’ allora interesse del PD rigenerarsi totalmente, nella politica e nella classe dirigente.

Vi sono le risorse per mettere in campo un nuovo PD in Umbria, con una netta chiusura sul passato.

Bisogna allora rompere gli indugi e accettare la sfida del cambiamento. E il tempo rimasto per farlo è veramente poco.

Aprire subito, con la premessa dell’accettazione del candidato alla Presidenza dei 5S,  un tavolo con il Movimento di Grillo e tutte le formazioni civiche di centrosinistra, che così possono essere ricondotte all’unità. Si costruisca un programma di governo,  per delineare un progetto di sviluppo e di futuro per questa regione da proporre agli elettori.

Non un generico fronte antidestra, che non identifica nessuno e non attrae nessuno. I cittadini non vogliono decidere fra buoni e cattivi, vogliono scegliere un progetto di regione credibile e concreto in grado di migliorare le loro reali condizioni di vita e di invertire le fosche previsioni che oggi condannano l’Umbria.

Ci vuole, per noi,  aria nuova e mentalità nuova per cambiare il destino della regione. 

Un progetto  innovativo che appunto può essere fatto dal PD con i 5S lasciando a loro il candidato alla Presidenza della Regione. 

Nicola Preiti, Coordinatore Comitato Azione Civile - Sapere Perugia

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