IL PARTITO UNICO DEI PRIVATIZZATORI
Dieci anni fa il referendum segnò una smentita clamorosa delle scelte dei due poli che monopolizzano la politica e la rappresentanza nel nostro paese. Loro da anni portavano avanti le privatizzazioni e si ritrovarono una stragrande maggioranza a favore dell'acqua bene comune.
Il movimento era stato una delle incarnazioni della critica al neoliberismo che era uscita amplificata da Genova 2001.
* Nel 2006 il centrosinistra aveva finto di far propria l'istanza dopo essere stato l'avanguardia della ttrasformazione delle municipalizzate in spa e multiutilities a partire dall'Emilia Romagna, laboratorio del neoliberismo consociativo all'italiana, tra la via Emilia e il meeting di Rimini. Immediatamente emerse la verità. Fui indicato di essere il relatore della legge di iniziativa popolare per la #ripubblicizzazione dell'acqua su cui avevamo raccolto quasi 500.000 firme.
Ero stato fin dall'inizio nel forum in Abruzzo e da neoeletto di Rifondazione ero diventato il coordinatore dell'intergruppo dei parlamentari per l'acqua. Subito dovemmo fare i conti col fatto che il resto del centrosinistra non si sentiva vincolato a fare andare avanti una proposta che pure era nel voluminoso programma presentato agli elettori. La proposta di legge è ancora in parlamento ripresentata a ogni legislatura e mai approvata.
Oggi (12 giugno, ndr) saremo in piazza Esquilino alle 15,30 a Roma per ricordare la vittoria del referendum contro la privatizzazione dell'acqua e il nucleare.
Il referendum è stato tradito dalle forze politiche di centrosinistra e centrodestra che non hanno proceduto alla ripubblicizzazione dell'acqua la cui gestione continua a essere affidata a spa e multiutilities quotate in borsa.
Lo stesso M5S non ha tenuto fede alle sue promesse.
Neanche il risultato del referendum ha spinto i partiti neoliberisti di centrodestra e centrosinistra a rivedere la loro posizione.
* Purtroppo al governo del paese e in parlamento continua a dominare il partito trasversale dei privatizzatori dei servizi pubblici che va dalla Meloni al Pd. Il #PNRR di Draghi invece di finanziare ripubblicizzazione va nella direzione opposta.
Neanche il no al nucleare è al sicuro perché il ministro alla finzione ecologica Cingolani sta cercando di riproporlo.
* La manifestazione di oggi serve a ricordare una grande vittoria popolare che bloccò le privatizzazioni forzate e accelerate di tutti i servizi pubblici.
Ma soprattutto a rilanciare la lotta visto il fallimento delle privatizzazioni.
Come Rifondazione Comunista fummo determinanti nella raccolta delle firme e continuiamo a pensare che si debba creare uno schieramento politico antiliberista alternativo a tutti i poli esistenti.
Invece di rassegnersi al meno peggio (che non sempre è tale) si dovrebbe lavorare su una proposta di alternativa che possa diventare maggioritaria nel paese come lo furono i quesiti referendari.
Vale per i beni comuni come per il lavoro, l'ambiente, la pace.
Maurizio Acerbo segretario nazionale di Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
 

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