di Gian Franco Ferraris 

Partito di sinistra? Giammai, dice lo sponsor di Bonaccini!
Mi ci ha fatto pensare MarcoTravaglio. Avevo letto anch’io l’articolo di M.T.Meli sul Corsera di ieri e su quelle parole anonime ci ero scivolato. Un po’ perché scivolo per intero sugli articoli della Meli, un po’ perché mi sembrava una boutade buttata lì, appunto. E invece Travaglio sottolineando quel passaggio, mi ha fatto sobbalzare sulla sedia. Quale? Questo passaggio: «L’idea di Zingaretti, Orlando e Articolo 1 — commenta un autorevole dirigente dem sponsor di Bonaccini — è quella di utilizzare lei [la Schlein, ndr] per fare del Pd un partito della sinistra». Lì per lì, in effetti mi è sembrata una cazzata come un’altra, di fila ad altre ancora. E invece, se ci inciampi, e Travaglio mi ci ha fatto inciampare, scopri una specie di verità. Questa: il PD NON è un partito di sinistra, per ammissione interna di chi lo pratica e dirige. Tuttavia, qualcuno vorrebbe (traditore!) farcelo diventare. Se poi ciò sia vero, poco importa. Importa il fatto che la cosa losca sarebbe quella di tramutare il partito democratico in un’organizzazione radicata a sinistra e non nella terra di mezzo centrista (oggi si dice anche “riformista”) o al più (ma voglio davvero davvero esagerare) di centrosinistra. Voi direte: chiacchiere. Mica tanto, se è vero che il posizionamento nello schieramento politico è un pezzo di identità, e senza identità si è «nave sanza nocchiere in gran tempesta». In sostanza, una barca che segue la corrente od obbedisce a sciocchi o incauti avventurieri, solcando rotte improvvide, casuali, che sconfinano in mari dove veleggiano i pirati e la destra signoreggia. Questo è. Meditate gente.
 

Fonte: nuovatlantide.org

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