PANICALE - Presentata ieri mattina: “Lista civica per cambiare”. Questo il nuovo motto che sta a presiedere la nuova avventura politica della Caproni. E’ durata pochi minuti la conferenza stampa della nuova Lista civica che si candida a governare, in caso di vittoria, il Municipio di Panicale.

Poche parole di circostanza, quelle usate dalla principale promotrice di tale lista Francesca Caproni consigliere di minoranza nella consigliatura che si va chiudendo. Organizzata nell’austera sala consiliare di palazzo Landi, per annunciare il nome della candidata a Sindaco la giovane Virginia Marchesini, professione avvocato.

Dunque la Caproni chiude con le esperienze amministrative municipali, per ritagliarsi un ruolo ben preciso che parrebbe assomigliare molto a quello di Casaleggio con i grillini e provare a fare magari un po’ il sindaco per interposta persona, visto che non gli è mai riuscito centrare questo ambito traguardo. Coltivando nel proprio animo un obbiettivo assai temerario: arrivare ad occupare la prossima primavera uno scranno a Palazzo Cesaroni. L’autobus politico sul quale salire sarebbe quello della Lega, le voci in questo senso si rincorrono da mesi.

Non sono stati fatti invece i nomi degli altri dodici candidati, e questa particolarità è stata notata. Ha dato forza alle tante voci che da giorni circolano. Sussurra che raccontano di tensioni che si stanno consumando all’interno di quella che appare e tutti gli effetti una lista minestrone.

Dentro quel catalogo si spiffera, ci sarà di tutto. Dalla destra filo leghista, agli ex PD come Antonio Gallo, e qualche pentastellato a titolo personale. Questo perché ai grillini locali, a seguito delle loro lotte furibonde interne, il coordinamento regionale del Movimento, non ha concesso l’uso del simbolo. D'altronde questo raccontano le storie politiche personali dei volti dei presenti.

Una conferenza stampa quindi, che può essere interpretata anche come una forzatura: far trovare qualcuno che sta patteggiando per la formazione della squadra e per il capolista, di fronte al fatto compiuto.

I rumors che da settimane si raccolgono negli ambienti politici locali, parlano di un braccio di ferro tra le due passionarie: Luciana Bianco ex sindaco di Panicale ed ex PD, che con la Caproni ha costruito un percorso politico in questi ultimi tempi, e quest’ultima. Una versione in piccolo del duello Salvini - Di Maio.

Dai pettegolezzi che circolano la Bianco non vorrebbe la Marchesini capolista. E siccome – questa la convinzione di molti - la Caproni non è tipo da farsi condizionare, ha pensato bene di indire la conferenza stampa. Ora alla Bianco che non si è fatta vedere in sala, rimangono due sole scelte: o abbandonare, ancora prima di iniziarla, la nuova avventura politica, oppure, obtorto collo, accettare quello che la Caproni ha deciso.

Presente invece Gallo, ex assessore ed ex PD anche lui, che, interpellato ha assicurato che mai lui farà parte della comitiva diretta dalla Caproni. Intrighi di corte, ma d’altronde siamo nel borgo medioevale che ha visto le gesta di Boldrino e di Braccio Fortebraccio. Lo sussurrano oramai tutti che in caso di vittoria della lista civica, Gallo assumerebbe la carica di assessore esterno. Solo così, si spiega la sua presenza alla conferenza stampa.

Un gioco politico a incastri, attraverso i quali appagare al meglio le ambizioni di ciascuno, questa è la sensazione che se ne ricava. Ancora pochi giorni e tutto sarà chiarito.

Sul versante del programma, la percezione che se ne ricava dopo che è stato illustrato dalla candidata a sindaco, è che appare un programma minimalistico. “Abbiamo parlato di cose piccole realizzabili – queste d’altronde le parole con le quali la Marchesini ha chiuso la conferenza stampa – Inutile puntare su obbiettivi non realizzabili”.

Parrebbe proprio una conferma delle impressioni avute. La candidata ha parlato della necessità di pulire il Parco Regina Margherita, di dare una risistemazione al campo sportivo del capoluogo. Poi il progetto più ambizioso: coprire le piscine, così - ha sottolineato - da “poterle utilizzare tutto l’anno”. Una follia irrealizzabile dal punto di vista progettuale.

Poi ha parlato della necessità di adeguare con moderne tecnologie il territorio come la fibra ottica. Forse alla candidata sfugge il fatto che tutto questo è già nei programmi approvati e operativi dalla amministrazione uscente.

Un pensiero anche per il Santuario di Mongiovino, tenere pulito e aggiustamenti vari, tutta l’area verde intorno. Non poteva certo mancare il buon proposito di dare una riparatina alle buche stradali. Un programma amministrativo che definirlo un po’scarno, è esagerato? “Per realizzarlo - la battuta un po’ ironica di un tipo all’uscita – basta il semplice tecnico comunale”. Neanche un accenno al progetto della Perugia Chiusi, senza la quale parlare di investimenti produttivi in Val Nestore, è un non senso. Artigianato, industria, nemmeno un vago accenno. Poi una peregrina idea di albergo diffuso, e mettere in rete le attività commerciali del territorio. Qualcuno ha fatto notare che è la quarta volta che le liste civiche parlano di questo fumoso progetto. Attualmente ci sono i “Sentieri del Perugino”, il camminamento dei cento chilometri, che attraversa i centri storici di Città della Pieve, Paciano, Piegaro e Panicale.

Insomma quello che se ne ricava dopo aver ascoltato l’illustrazione programmatica, è di nessuna visione del futuro, né di quale ruolo dovrà avere la Val Nestore, nell’ambito della programmazione regionale.

Renato Casaioli

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