TAVERNELLE (Panicale) - Ore diciassette, un boato terrificante, immenso, scuote il tardo pomeriggio in tutta la Val Nestore. Dalla Trafomec che si trova a poche centinaia di metri dal luogo dell’esplosione, escono presi dal panico tutte le maestranze. Un esplosione secca, poi il silenzio assoluto e tutti a chiedersi il perché del botto, visto che dall’azienda industriale elettromeccanica, non esce fumo e nessuno dei dipendenti da allarmi di alcun genere.

Quindi la deflagrazione, è il pensiero di tutti, deve essere avvenuta vicino, ma dove? Visto che tutto intorno all’area industriale La Potassa, vi sono solamente case coloniche abbandonate da tempo. Tutte appartenevano, insieme alla grande azienda agraria, a fratello e sorella oramai morti e particolare di non poco conto, apparentemente senza eredi.

Sono case non più abitabili per le condizioni strutturali in cui versano, ma sembra che degli albanesi le avessero da tempo occupate. Il botto è stato individuato a fianco della vecchia porcilaia, sul perché di tale atto, al momento nessuna spiegazione. Sul posto si sono recati immediatamente i Vigili del Fuoco di Perugia e i carabinieri della tenenza di Città della Pieve.

Un uomo forse straniero, è stato subito interrogato dalle forze dell’ordine, rendendo così le prime testimonianze. Ovviamente il riserbo è totale, si possono avanzare solamente delle ipotesi. Supposizioni che già stanno sulla bocca di tutti, come quella di un atto intimidatorio, di una ritorsione, oppure più semplicemente di una bravata. Solo nelle prossime ore forse si inizierà a capire cosa è successo e da chi messo in atto, il fatta inquietante che ha visto come teatro dell’esecuzione una azienda agraria al momento apparentemente abbandonata a se stessa.

Renato Casaioli

 

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