I consiglieri regionali del Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto annunciano di aver depositato la richiesta di “istituzione di una Commissione d'inchiesta in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid -19, da attivare una volta superata questa fase di particolare criticità dovuta al picco di contagi”.

 “Istituire una Commissione di inchiesta in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid -19, da attivare appena conclusa la fase critica dell'emergenza”. È quanto chiedono i consiglieri Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatella Porzi (Pd); Thomas De Luca (M5S) e Vincenzo Bianconi (Gruppo misto).

“La straordinarietà della situazione che si è venuta a determinare – sottolineano i proponenti - impone a tutti il più alto livello di responsabilità e d’impegno, ma anche il massimo livello di chiarezza e trasparenza rispetto alle azioni messe in campo, sulle quali riteniamo opportuno riflettere, una volta superata questa fase di particolare criticità dovuta al picco di contagi, anche attraverso un'attenta e approfondita analisi portata avanti in maniera indipendente all'interno delle stesse istituzioni regionali."

"È ormai noto a tutti - continuano i firmatari - quanto la situazione sanitaria umbra desti preoccupazione sia a livello locale che nazionale, tanto da essere classificata dal Ministero della Salute come regione ad ‘Alto rischio’, e tra le più attenzionate d’Europa. Per questo motivo – aggiungono - riteniamo necessario che venga prevista una Commissione d'inchiesta che studi e approfondisca le ragioni di questa situazione, così tanto grave e problematica, davvero unica a livello nazionale”.

“Alla luce delle criticità emerse – dichiarano i consiglieri di Pd, M5S e Misto - occorre approfondire in maniera puntuale i modelli attuati nell’ambito del tracciamento dei contatti, sull’isolamento delle persone contagiate e sul loro monitoraggio, sui focolai esplosi nelle strutture sanitarie, nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e nelle Residenze Protette. Serve verificare – continuano - i protocolli in vigore all'interno delle strutture sanitarie ed ospedaliere, analizzare le ragioni effettive dei ritardi accumulati nell’allestimento dell’Ospedale da campo il cui iter è iniziato ad aprile dello scorso anno, così come sul mancato utilizzo delle strutture pubbliche rimaste inutilizzate, in favore degli accordi raggiunti con le strutture private. È altrettanto utile – osservano - uno studio sulla validità del piano di salvaguardia regionale (sia nel merito delle azioni previste, che delle tempistiche di attuazione) e approfondire le cause dei ritardi che hanno comportato l’attuale mancanza di personale sanitario, oltre a studiare le reali cause di una così ampia e pericolosa diffusione del virus nel territorio e all'interno delle strutture ospedaliere”.

“In attesa che la Commissione venga istituita formalmente – avvertono – ad ogni riunione del Consiglio regionale incalzeremo la Giunta al rispetto degli impegni assunti nell'ambito della risoluzione votata all'unanimità la scorsa seduta, in cui sono state recepite tutte le misure del pacchetto di proposte ‘Salva Umbria’ che sono state elaborate dalle forze di minoranza e – concludono - più volte portate all'attenzione del Governo regionale”.

 

Fonte ACS

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