FOLIGNO - Si trattava di "una sperimentazione didattica che puntualmente ho annunciato ai ragazzi": è quanto ha detto il maestro che in una scuola elementare del folignate si è rivolto a un alunno di colore dicendo ai compagni "vero che brutto?". Il docente è stato intervistato da "Porta a Porta". Il maestro ha spiegato di aver informato gli alunni di quanto stava per compiere in classe. "Ho detto - ha sostenuto ancora il maestro -: possiamo fare una cosa di questo tipo? E loro mi hanno risposto: proviamo". L'uomo ha spiegato anche di avere avvisato gli alunni e sottolinea che in quel momento in classe si parlava "della Shoah, dell'integrazione". "E quindi - ha concluso il maestro - era per suscitare una provocazione".

Una spiegazione che non convince però il padre dei due bambini che ha prontamente replicato ribadendo "È un episodio di razzismo e non si è trattato di un esperimento sociale. I miei figli stanno male": "Accompagnato dalla moglie ha parlato con i giornalisti fuori dalla scuola dopo aver incontrato la preside. Con i genitori dei bambini c'era anche il loro legale, l'avvocato Silvia Tomassoni.
"I miei figli - ha aggiunto l'uomo - stanno molto bene nella scuola con gli altri bambini, il problema è soltanto con questo maestro. In tanti anni che siamo in questo Paese è la prima volta che ci capita una cosa del genere". Rispondendo alla domanda se crede alla versione di un esperimento sociale, ha sottolineato che il maestro "non aveva informato gli alunni". "E comunque - ha concluso - non riterrei giusto che possa aver utilizzato i miei figli per fare un esperimento".

I due fratellini hanno fatto dunque rientro nelle loro classi. Non è invece al lavoro il maestro, rimasto a casa. Come è noto a suo carico il Ministero dell'Istruzione ha già annunciato la sospensione in via cautelare.
 I genitori, sempre accompagnati dal loro legale, si sono poi recati alla procura della Repubblica di Spoleto per formalizzare una denuncia. Con la coppia l'avvocato Silvia Tomassoni, legale della famiglia.

Presidente Ceu: “Un episodio triste e gravissimo che rivela il clima che si sta diffondendo nel Paese”

"Un episodio triste e gravissimo. Mi sembra riveli un po’ il clima che si sta diffondendo sempre di più anche nel nostro Paese": mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, ha commentato con queste parole l’accaduto.

Per il presule "è vero che c'e' un crescendo preoccupante di episodi, chiamiamoli razzisti, che ci fanno temere per la convivenza civile del nostro Paese". "Un clima di diffidenza e di opposizione - ha aggiunto - riguardo alle differenze. Pensiamo alla tragedia dei migranti che diventa un po' emblematica di tutto il resto. Mi fa piacere però che un episodio di questa portata susciti delle reazioni a livello locale e nazionale, perché vuole dire che gli italiani hanno ancora una coscienza e hanno ancora una attenzione e una sensibilità che apparentemente sembra venire meno ma che nel fondo costituisce il grande patrimonio del nostro Paese".

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