UMBRIA – “Il 22 Febbraio noi, studenti degli Istituti Superiori di Città di Castello aderiremo alla giornata nazionale di mobilitazione studentesca contro la manovra del Governo che ha tagliato fondi all'Istruzione e modificato in modo repentino e improvvisato lo svolgimento dell'esame di maturità”, l’annuncio dell’evento in un comunicato nel quale si spiegano le ragioni della mobilitazione che vedrà scendere in piazza gli studenti anche a Perugia,

“Scenderemo  in piazza – si dice ancora nella nota diramata dagli studenti tifernati - per manifestare in special modo contro le modalità di svolgimento della prova di maturità introdotte e comunicate dal Miur a gennaio 2019.

Abbiamo deciso di manifestare e di farlo insieme perché le novità che ci sono state comunicate sono assolutamente imbarazzanti nelle tempistiche e soprattutto nelle modalità introdotte per lo svolgimento dell’esame di maturità. Chi prende questo tipo di decisioni non può comportarsi così, con cambiamenti dell’ultimo minuto, tempi di preparazione ridotti e senza alcuna programmazione che tenga conto del nostro percorso di studi”.

“Il Ministero  - si dice ancora - ha eliminato la così detta ‘tesina’ che non era soltanto un modo per rompere il ghiaccio e iniziare l’esame ma era l’unico modo per noi studenti di esprimere durante l’esame di maturità  la nostra personalità, quello che ci ha caratterizzato e a cui ci siamo appassionati nel corso degli studi ma anche quello che per molti sarà il futuro. Questo e non solo, a gennaio ci è stato comunicato che saranno oggetto d’esame domande sulla Costituzione; molti di noi hanno studiato diritto nei primi due anni, alcuni mai. Pensiamo che lo studio della Costituzione sia importante a questo dovrebbe seguire l’inserimento delle domande durante l’esame. Così si è fatto tutto a rovescio. Fare domande su una materia che non è stata oggetto di studio ci sembra assurdo”.

“Infine, non c’è alcuna certezza sul contenuto delle tre buste (forse domande forse tracce generiche) insomma ci dobbiamo affidare alla buona sorte dopo un percorso di cinque anni di studio; W.B. Yeats diceva “La scuola non è riempire un secchio ma accendere un incendio”.

“Una nostra collega di un Istituto Superiore della vallata – prosegue la nota -, parlando delle modalità di comunicazione delle novità introdotte, rende molto l’idea di come sia valutata la scuola come Istituzione ma  anche noi studenti  ‘vogliamo parlare del video del Ministro, il giorno prima (della comunicazione ufficiale sulla modalità di svolgimento dell’esame)???.. manco dovesse essere il trailer di un nuovo videoclip di Ariana Grande. E la story  faceva ridere: ‘io sono con voi’…siamo pronti per gli Hungar Games insomma…’”.

“Il 22 Febbraio alle ore 9 – è la conclusione - noi tutti scenderemo in piazza, noi generazione del 2000 faremo sentire la nostra voce   per dimostrare che non siamo giovani capaci a fare poco o nulla ma proviamo  a cambiare qualcosa e  lo faremo  insieme”.

L’appuntamento con TUTTI gli studenti degli Istituti Superiori di Città di Castello è dunque venerdì 22 febbraio alle ore 8:30 davanti al Liceo Classico (per ogni istituto gli studenti potranno contattare i propri rappresentati), Da lì moverà il corteo che arriverà in Piazza Garibaldi per poi terminare in Piazza Matteotti.

LE RAGIONI DELLA MANIFESTAZIONE DI PERUGIA

Come detto il 22 febbraio gli studenti scenderanno in piazza anche a Perugia contro le misure del governo. A promuovere la mobilitazione nel capoluogo umbro ci ha pensato il Fronte della Gioventù Comunista (Fgc) che si scaglia contro il nuovo esame di maturità e il taglio alla scuola per 4 miliardi di euro previsto dalla finanziaria.

Alla manifestazione – assicurano gli organizzatori - hanno già aderito gli studenti del liceo artistico “Bernardino di Betto”. La protesta si svolgerà nella mattinata con un corteo che partirà da piazza Italia per arrivare sotto la sede Ufficio scolastico regionale dell’Umbria.

«Ancora una volta l’istruzione è sotto attacco, con tagli da 4 miliardi di euro e una maturità stravolta a pochi mesi dall'esame – dichiara Maria Chiara Verducci, responsabile del Fgc Perugia –. Una scelta che costringe professori e studenti a cambiare programmi all’ultimo, in una corsa contro il tempo a tutto svantaggio della didattica. Altro che cambiamento: il governo Lega-Cinque Stelle, che prometteva di rivedere la Buona Scuola, oggi sposa il progetto di Renzi continuando a colpire la scuola pubblica, mentre l’Italia è agli ultimi posti nel mondo per spesa in istruzione. Respingiamo con i professori il progetto di regionalizzazione della scuola che, dietro l’idea di autonomia scolastica, porta soltanto disastri e disgregazione di una scuola statale in ginocchio. Dagli studenti arriva una risposta coerente che rifiuta le politiche scolastiche europee e le scelte folli del governo Lega-Cinque Stelle: il 22 febbraio studenti in piazza, bocciamo il governo».

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