UMBRIA REGIONE NOTIZIE #SANITA' - ’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto la mozione presentata dai gruppi di minoranza che chiedeva all’Esecutivo regionale di “sollecitare il Governo a mettere in campo azioni volte a estromettere la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono avere autonomia, chiedendo altresì che l’eventuale attuazione del regionalismo differenziato in sanità venga gestita con equilibrio, colmando innanzitutto il gap strutturale tra Nord e Sud del Paese, modificando i criteri di riparto del fabbisogno sanitario nazionale e aumentando le capacità di indirizzo e verifica dello Stato sulle Regioni”.
L’atto di indirizzo faceva riferimento alla “bozza del Ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario, pensata per modificare il quadro delle competenze attribuite alle Regioni. Ci saranno Regioni in cui verranno garantiti livelli base e altre che, grazie a maggiori disponibilità economiche, potranno andare ben oltre i Lep. A parità di patologia avremo Regioni che si potranno permettere di dare cure ed assistenza adeguata, potendosi permettere di pagare la differenza fra il costo standard della prestazione minima e il costo totale di una cura appropriata, e altre no. Tutto ciò comporterà una sperequazione e una palese discriminazione dei cittadini su base territoriale: le Regioni come l’Umbria, in alcuni casi dovranno decidere se interrompere le cure in corso o mettere a carico dei malati i costi eccedenti senza contare che non è da prendere in considerazione l’ipotesi di autorizzare le singole aziende sanitarie a coprire gli stessi costi eccedenti mettendoli in bilancio visto lo squilibrio ad oggi esistente in Umbria, quantificato in oltre 250 milioni”. 

UMBRIA REGIONE NOTIZIE #VIGILI DEL FUOCO - “La Giunta regionale adotti i provvedimenti necessari per sollecitare il Governo a potenziare tutto il soccorso tecnico urgente della Regione Umbria, rivedendo la classificazione del Comando Provinciale di Perugia nella categoria ‘C — Super’, prevedendo sia un aumento della pianta organica del personale operativo della sede centrale del Comando Provinciale che la riclassificazione della sede distaccata di Foligno in ‘SD5’. Il tutto anche mediante il trasferimento temporaneo del personale operativo in attesa di poter disporre del personale in maniera effettiva”. Lo prevede una mozione approvata questa mattina dall’Assemblea legislativa dell’Umbria. 
Nell’atto di indirizzo si legge che “il dispositivo di soccorso della Regione Umbria del Corpo dei Vigili del Fuoco è garantito dai due Comandi Provinciali di Perugia e Terni i quali, con le loro 17 sedi di servizio, assicurano circa 22.000 interventi l’anno. Il Comando Provinciale di Perugia da solo ne effettua oltre 16.000, dato statistico molto simile a quello registrato dai Comandi Provinciali di grandi città come: Bari, Genova e Catania. A parità di interventi con le sopra citate grandi città ma considerate una densità geografica tra le più vaste a livello nazionale e un livello di rischio sismico secondo in Italia, il Comando Provinciale di Perugia dispone di circa 20 unità di vigili permanenti e 24 unità di capi squadra in meno. Il corpo, nonostante la carenza strutturale di organico, è chiamato a fare fronte a varie criticità, non ultima quella legata all’emergenza sismica con epicentro ad Umbertide”. 

REGIONE UMBRIA NOTIZIE #PARTECIPAZIONE - L’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la mozione, promossa da un consigliere di minoranza, che impegnava la Giunta a “promuovere ed attivare strumenti di partecipazione attiva dei cittadini umbri al processo di formazione della legislazione regionale e di confronto con Enti ed Istituzioni locali al fine di utilizzare al meglio ‘l’intelligenza collettiva’ per il rilancio sociale, ambientale ed economico dell’Umbria”. La mozione ha ricevuto il voto favorevole dei soli consiglieri di minoranza: voti favorevoli 5, contrari 9. L’atto di indirizzo, è stato spiegato prima del voto, ha l’obiettivo di realizzare “una Piattaforma di democrazia partecipativa, con sistema democratico diretto trasparente, open source, interoperabile, facilmente accessibile, finalizzato al coinvolgimento dei cittadini umbri nella vita politica e nella formazione del processo legislativo regionale, che consenta agli utenti di intervenire nelle discussioni, formulare proposte, votare o delegare il proprio voto, mostrando in modo trasparente, sicuro e verificabile il numero dei voti ricevuti e i riscontri e fare sì che emerga una decisione grazie al processo liquido di condivisione. Uno strumento da mettere anche a disposizione di Enti ed Istituzioni locali ed interregionali per dare vita ad un profondo uso del processo di partecipazione e di utilizzo dell’Intelligenza collettiva, quale metodo diffuso per migliorare la qualità delle scelte e della vita degli umbri di oggi e di domani. Promuovere quindi la creazione di una Comunità di pratica, aperta alle Università e al partenariato economico e sociale, che favorisca lo sviluppo della democrazia liquida, attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in tutte le attività, al fine di superare le barriere interne all’introduzione del software libero e dei media partecipativi, nella gestione delle amministrazioni pubbliche”.

REGIONE UMBRIA NOTIZIE #AGRICOLTURA SOCIALE - Con approvazione unanime da parte dell’Assemblea Legislativa del disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale in materia di agricoltura sociale e fattorie sociali, avvenuta questa mattina al termine di un iter partecipativo caratterizzato da un confronto costruttivo, e che ha portato alla condivisione, sempre all’unanimità, in sede di Commissione consiliare di alcuni emendamenti migliorativi, l’Umbria si dota di un’importante normativa che rafforza la funzione sociale e il valore aggiunto delle imprese agricole. Ad esprimere soddisfazione è il Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione, Roberto Morroni. La legge regionale, che prevede ‘Ulteriori modificazioni e integrazioni al Testo unico dell’Agricoltura (legge regionale ‘12/2015’), oltre a recepire la normativa nazionale che promuove l’agricoltura sociale, valorizzando la multifunzionalità delle imprese del settore finalizzata allo sviluppo di interventi e di servizi socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo, e per innalzare la qualità della vita delle famiglie e delle comunità in particolare nelle zone rurali o svantaggiate, risponde alle esigenze reali del comparto, che in questi ultimi anni ha suscitato un crescente interesse sia per i benefici in termini sociali sia per le opportunità di creazione di reddito. Punti qualificanti sono il riconoscimento delle attività di agricoltura sociale e di fattorie sociali (per le quali è prevista l’iscrizione ad un elenco regionale) esercitate dagli imprenditori agricoli, in forma singola o associata, la presenza nell’ambito della fattoria sociale di un soggetto qualificato che ha frequentato un apposito corso di formazione; l’utilizzo di bevande e cibi prodotti, lavorati e trasformati nel territorio regionale nel caso di somministrazione di pasti e bevande nell'ambito dell'esercizio dell'attività di agricoltura sociale. Vengono poi ampliate le forme di sostegno e promozione a favore delle fattorie sociali e istituito l’Osservatorio regionale sull’agricoltura 
 

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