di Leonardo Caponi.

Sarei per non sottovalutare l'impatto "mobile" della camionetta dell'esercito su Fontivegge Bellocchio. Il mio timore é che la maggioranza dei residenti sia favorevole a questa nuova presenza e ci vorranno, se basterá, un bel pò di mesi, quando si potrá constatare che tutto é come prima, per fargli cambiare opinione. Vagli a spiegare che la criminalitá non si combatte con l'esercito, che é solo un effetto psicologico, che l'immagine di Perugia sará compromessa, che...che...che. Non c'é niente da fare. Anni e anni di resa all'americanismo, di abdicazione agli ideali della civiltá e della sinistra, di subalternitá al pensiero unico, hanno prodotto danni profondi alla coscienza civile della gente. "Va bene - mi ha detto Alida, mia moglie - tu non vuoi l'esercito, ma che proponi in cambio?". Non é una domanda facile. Due cose, ho detto. Primo una maggiore attivitá repressiva affidata a chi la sa fare, cioé la polizia; secondo una nuova politica per la revisione urbanistica e la risocializzazione del quartiere. Ma su questo mi ripropongo di tornare. La cosa sbalorditiva é che la camionetta non ha ha incontrato nessuna voce di opposizione. La sinistra sta aspettando che il Pd riprenda conoscenza, faccia il congresso e così via. Io penso che sia un atteggiamento sbagliato. Non solo per non aspettare sempre l'ultimo minuto, ma perché credo che sperare di riprendere Perugia ricominciando dal Pd sia un'illusione. Io non escludo che il Pd possa fare parte della coalizione, non accetto, per quel niente che conto, che il Pd, il creatore del Bellocchio, di Monteluce, di Ponte S. Giovanni, di altri obbrobri urbanistici, degli ipermercati fitti come le cavallette, torni a essere lui a dare le carte.

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